Una dell cose più dolci che ho sentito dire da un ragazzo:
"Per la mia fidanzata potrei uscire con tutte, veramente...ma con te...con te...tu sei la sola di cui lei è gelosa..."
Una ragazzina di 30 anni, già compiuti da un pò, cerca di trovare la strada per il futuro...ma vede il mondo intorno a se un pò deformato...
lunedì 6 dicembre 2010
domenica 5 dicembre 2010
...voglio tornare indietro...
...a quando si era spensierati...quando ci si poteva fidare degli altri...e in questo caso gli altri era il mondo intero...voglio poter girare tranquilla nel mondo....senza paura...voglio poter guardare il futuro, il mio e quello di tutti i prossimi...e gioirne...voglio che questo futuro ci sia...non solo su quella carta antica...ma nel futuro di ognuno di voi...
domenica 21 novembre 2010
In questa domenica uggiosa...
...mi risuona nella testa soltanto la canzone di Venditti..."Buona Domenica"...il pezzo che mi piace di più...quello con lui che fa la seconda voce...
...fortunatamente non aspetto il telefono che squilli...e non devo studiare ...
...dopo una colazione fatta tardi, in cui la tavola era imbandita manco fosse un brunch tipico americano...ho fatto pure i pancakes...ma non l'uovo affrittellato con pacetta altrimenti i colesteroli del corpo del Principino avrebbero rivoltato il suo stomaco con uno dei due reni per creare una sommossa...
...stiamo decidendo il da farsi...uscire? Diluvia. Film a casa? Non scarico e pertanto noleggio e questo comporta di uscire. Merenda? Io avrei una certa famina, ma lui, dato la quantità di cibo ingurgitato non ci sente per niente. E comunque dovremmo uscire perchè ho la casa linda (pulita stamani fino ad adesso giusto appunto) e fino a domani nessuno mette piede in cucina. Dunque dobbiamo uscire. Bene. Troviamo qualcosa al chiuso. Ikea per le luci natalizie del nostro nuovissimo terrazzo? Ma ci sarà il mondo. Centro Commerciale? L'altra metà del mondo che non è nel posto citato prima ha dirottato per questo. Cinema? Tse...troppo costoso sommato alla pizza che andremo a mangiare per cena sempre per il discorso che la cucina è off limits.
Siamo uggiosi proprio come questo tempo. E allora?
E allora ci si fa un bagno caldo...e poi ci sono due strade. O ci vestiamo e andiamo a mangiare un dolce stile Nonna Papera con tanto di cioccolata calda...oppure?
Oppure...beh...
C E N S U R E D
...fortunatamente non aspetto il telefono che squilli...e non devo studiare ...
...dopo una colazione fatta tardi, in cui la tavola era imbandita manco fosse un brunch tipico americano...ho fatto pure i pancakes...ma non l'uovo affrittellato con pacetta altrimenti i colesteroli del corpo del Principino avrebbero rivoltato il suo stomaco con uno dei due reni per creare una sommossa...
...stiamo decidendo il da farsi...uscire? Diluvia. Film a casa? Non scarico e pertanto noleggio e questo comporta di uscire. Merenda? Io avrei una certa famina, ma lui, dato la quantità di cibo ingurgitato non ci sente per niente. E comunque dovremmo uscire perchè ho la casa linda (pulita stamani fino ad adesso giusto appunto) e fino a domani nessuno mette piede in cucina. Dunque dobbiamo uscire. Bene. Troviamo qualcosa al chiuso. Ikea per le luci natalizie del nostro nuovissimo terrazzo? Ma ci sarà il mondo. Centro Commerciale? L'altra metà del mondo che non è nel posto citato prima ha dirottato per questo. Cinema? Tse...troppo costoso sommato alla pizza che andremo a mangiare per cena sempre per il discorso che la cucina è off limits.
Siamo uggiosi proprio come questo tempo. E allora?
E allora ci si fa un bagno caldo...e poi ci sono due strade. O ci vestiamo e andiamo a mangiare un dolce stile Nonna Papera con tanto di cioccolata calda...oppure?
Oppure...beh...
C E N S U R E D
venerdì 19 novembre 2010
Un libro scalda cuore
"Accabadora" di Michela Murgia
"Non metterti a dare nomi alle cose che non conosci, Maria Listru. Farai tante scelte nella vita che non ti piacerà fare, e le farai anche tu perchè vanno fatte, come tutti.
(...)
Accadono da sole...Sei nata tu forse da sola, Maria? Sei uscita con le tue forze dal ventre di tua madre? O non sei nata con l'aiuto di qualcuno come tutti i vivi?
(...)
Ti sei tagliata da sola il cordone? Non ti hanno forse lavata e allattata? Non sei nata e cresciuta due volte per grazia di altri, o sei così brava che hai fatto tutto da sola?"
Il libro che ho voluto leggere con tutta me stessa, che ho atteso perchè preso in biblioteca ed era prenotato all'infinito, che da subito ho sentito che mi appartenesse, mi ha stupito come mai credevo. In genere, quando ho molta voglia di leggere un libro e credo che sia in una certa maniera, arrivo ad un punto e poi mi si smonta. Magari molto bello, intrigante ma poi si arriva al finale in due secondi due e li, BUM, finisce.
Questo non succede con "Accabadora". Non potrà succedere a nessun lettore. Perchè questo libro è scritto con una tale minuziosità di particolari, traspare l'appartenenza dell'autrice a questa terra, la Sardegna, popolo pieno di tradizioni e che queste tradizioni vuole mantenere e difendere con forza dalla modernità.
Il libro, dato anche la sua vincita del Premio Campiello Letteratura 2010, non ha bisgno di presentazioni. Voglio soltanto dire che anche io sono stata un pò Maria, la protagonista, con un carattere molto diligente, con una visione della vita in bianco e in nero, in cui non si lascia spazio ai chiaro scuri. Ma poi, la vita si sa a volte è così tanto crudele che ti apre gli occhi quando proprio tu non vorresti. Come succede a Maria. Gli eventi che dovrà affrontare la riporteranno poi sui suoi passi, anche se proverà a scappare dai suoi affetti che non è mai riuscita ad accettare, tornerà dopo essere fugita lontano, dapprima per dovere, ma poi riuscirà a comprendere che "Non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada, Maria, e tu dovresti saperlo più di tutti.".
giovedì 18 novembre 2010
...ma perchè si deve sempre pensare al complotto?
Sono stata testimone di un evento di cui possa un giorno dire con orgoglio: Io c'ero!.
Alla Stazione Leopolda di Firenze c'è stata "Prossima Fermata: Italia" ; la convention, come hanno scritto i giornali, dei rottamatori, capitanata da Matteo Renzi, sindaco della città ospitante. Io, dei 3 giorni, ho partecipato soltanto alla giornata conclusiva, quella di domenica mattina. Erano presenti tantissime persone, qualcuna anche famosa, che si è affiancata a questo movimento giovane per età e per l'età anagrafica delle persone presenti.
Io e Principino abbiamo sentito subito una forte energia, dentro l'entourage di accoglienza ma soprattuto entrando dentro la sala principale. Tutte le persone presenti erano silenziose. Molto attente. Non mi ricordo, se non ad un funerale, una moltitudine di persone che fanno silenzio e stanno attente a quello che si sta dicendo. Sul palco, l'ospite di turno, che aveva a disposizione soltanto 5 minuti per poter esprimere una parola e un concetto legato alla stessa. Per tutti 5 minuti. Nessun vantaggio per alte cariche parlamentari o sindaci. Per tutti gli stessi 5 minuti.
Accanto alla panchina di legno dove si susseguivano gli ospiti, il microfono con il display segna tempo mooolto stile President of White House e poi la scrivania degli organizzatori di questo evento: Matteo Renzi e Giuseppe Civati.
Molto si è detto su questo movimento, i Rottamatori vengono chiamati. Beh non sono soltanto quello. Non vogliono solo rottamare. Diciamo che vogliono cambiare quello che non gli va in questa Italia che viene vista ormai da tutti come L'Italietta. Anche cercando di svecchiare il nostro sistema dirigente. Che ci piaccia o no il nostro presidente del consiglio ha 74 anni. La nostra classe dirigente ha l'età della pensione e molti questa lauta pensione la percepiscono già. Ma si è parlato anche del futuro. Del nostro futuro e di quello che lasceremo un giorno ai nostri figli. Così non abbiamo futuro. Non lo avrà chi verrà dopo di noi.
Si dice e si scrive che Matteo Renzi, che continua in tutte le interviste cartacee e tv a dire che vuole SOLTANTO fare il sindaco della città più bella del mondo, e giuro che per quello che ne so, per quello che ho trovato sui vari siti fiorentini, sta veramente facendo un ottimo lavoro, vuole arrivare ai vertici del partito. Ma perchè non credere alle sue parole? Perchè non cercare di capire che una persona intelligente può pensare di dare una scrollata a questo mondo politico (soprattuto a sinistra) fermo e immobile, di volerlo fare per dar voce a tanti giovani e non scontenti e insoddisfatti delle persone che li rappresentano, perchè non possiamo credere che lui voglia soltanto farsi portavoce di un nuovo movimento, e che poi non gestirà lui direttamente? Certo, la creatura che sta iniziando a muovere i primi passi è anche sua...ma non soltanto...
Io mi sento testimone della nascita di qualcosa di nuovo, che spero che continui e si faccia strada tra le persone, le persone vere.
Vi lascio la Carta di Firenze. Io ci credo.
CARTA DI FIRENZE
Noi.
Noi che abbiamo imparato a conoscere la politica con tangentopoli e il debito pubblico e che oggi troviamo la classe dirigente del Paese occupata a discutere di bunga bunga e società offshore.
Noi che nonostante quello che abbiamo visto, fin da bambini, crediamo nel bene comune, nella cosa pubblica, nell'impegno civile.
Noi che ci siamo riuniti a Firenze per ritrovare le parole della speranza. Noi che abbiamo voglia di incrociare i nostri sogni e non solo i nostri mouse. Noi che crediamo che questo tempo sia un tempo prezioso, bellissimo, difficile, inquietante, ma sia soprattutto il nostro tempo, l'unica occasione per provare a cambiare la realtà. Noi.
Noi vogliamo gridare all'Italia di questi giorni meschini, alla politica di questi cuori tristi, al degrado di una solitudine autoreferenziale, che si può credere in un'Italia più bella.
Sì, noi crediamo nella bellezza, che forse non salverà il mondo, ma può dare un senso al nostro impegno. La bellezza dei nostri paesaggi, delle nostre opere d'arte, delle nostre ricchezze culturali, certo. Ma soprattutto la bellezza delle relazioni personali, la bellezza di andare incontro all'altro privilegiando la curiosità sulla paura, la bellezza di uno stile di vita onesto e trasparente.
Da Firenze, patria di bellezza, ci mettiamo in gioco.
Senza pretendere posti, senza rivendicare spazi, senza invocare protezioni. Senza chiedere ad altri ciò che dobbiamo prenderci da soli.
Ci mettiamo in gioco perché pensiamo giusto che l'Italia recuperi il proprio ruolo nel mondo.
Ci mettiamo in gioco perché non vogliamo sprecare il nostro tempo.
Ci mettiamo in gioco perché abbiamo sogni concreti da condividere.
Ci accomuna il bisogno di cambiare questo Paese, un Paese con metà Parlamento, a metà prezzo, un Paese dalla parte dei promettenti e non dei conoscenti. Che permetta le unioni civili, come nei Paesi civili; che preferisca la banda larga al ponte sullo Stretto; che dica no al consumo di suolo, e sì al diritto di suolo e di cittadinanza. Un Paese in cui si possa scaricare tutto, scaricare tutti; che renda il lavoro meno incerto, e il sussidio più certo. Che passi dall'immobile al mobile, contro le rendite, e che riduca il debito pubblico, la nostra pesante eredità.
Vogliamo rispondere al cinismo con il civismo. Alla divisione con una visione. Alla polemica con la politica. E vogliamo farlo con la leggerezza di chi sa che il mondo non gira intorno al proprio ombelico e con la serietà di chi è capace anche di sorridere, non solo di lamentarsi.
Da Firenze, laboratorio di curiosità, vogliamo provare a declinare il coraggio contro la paura, condividendo un percorso di parole e di emozioni, di progetti e di sentimenti perché la prossima fermata sia davvero l'Italia. Un’Italia che oggi riparte dalla Stazione Leopolda, la Prossima Italia.
http://www.andiamooltre.it/firenze/
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Io e Principino,
Prossima Fermata: Italia
...MI SONO...
sabato 14 agosto 2010
...eleganza...
Stamani, causa spostamento sede lavorativa per alcuni giorni, non son andata al solito bar per fare colazione.
Premetto che io per la colazione ho una vera e propria ossessione. Non amo farla a casa, tranne la domenica quando posso fare pancake's, mangio le fette biscottate con burro e marmellata senza sentirmi in colpa perchè ovviamente è tarda mattinata e dunque non pranzerò, mangio yogurt al limone e magari anche un dolcetto particolare.
Dunque per sopperire a tutto questo il cornetto del mattino deve essere fantastico. E la parola fantastico è totalmente sinonimo di Pasticceria Belvedere, in via Dalmazia a Pistoia. Cornetti di ogni tipo, sfogliatine all'arancia, torte e tortine, cannoli e babà e l'ultima scoperta: il Cornetto al Riso (sublime).
E questa meraviglia si trova proprio vicino vicino al distretto dove vado in questi giorni di sostituzione. Ma ohibò, se ne è andata in ferie. Meritate tra l'altro.
Dunque devo ovviare. Trovare una soluzione. I cornetti fantastici li avevo trovati tempo fa in un forno, l'Antica Panetteria Gelli, dove si possono trovare pani e panini di ogni tipo, pizze e pizzettine da far venire l'acquolina in bocca anche a me che fino alle 13e30 il salato proprio non va giù. E la schiacciata la schiacciata, come fanno la schiacciata in questo panificio non ce n'è: unta di olio bono, croccante al punto giusto...unica pecca non apribile...ma buonissima anche così.
Comunque tornando alla colazione, prendo solo un caffè mi dico. Vado nella pasticceria accanto alla panetteria e ordino un caffè. La ragazza, nuova e mooolto giovane si gira verso la macchina del caffè e tra i jeans e il filo del grambiule, ne compare un altro di filo. Da dietro il fiocco del grembiule scorge un triangolo di pizzo che completa il filo suddetto. Un pizzo giallo acceso. Da far notare insomma. Mi chiedo se la Signora proprietaria insieme al marito della pasticceria più sicula di tutta la città lo abbia notato. Non sono bacchettona, ma in certi ambienti si deve tenere un certo decoro, per non dire eleganza.
Ma mentre mi dico questo, noto che gli uomini che sono presenti nella pasticceria, di ogni età, lasciano sul tavolo la Gazzetta dello Sport stranamente, per prendere o attendere caffè o cappuccio molto vicini al bancone. E proprio quando la ragazza si abbassa per prendere il cestello dalla lavastoviglie si avvicinano tutti complici.
Ed adesso mi appare tutto chiaro: il caffè o il cornetto per alcuni, e sottolineo per alcuni, non debbono essere buoni o sopraffini...ma Belli da vedere!!!
Premetto che io per la colazione ho una vera e propria ossessione. Non amo farla a casa, tranne la domenica quando posso fare pancake's, mangio le fette biscottate con burro e marmellata senza sentirmi in colpa perchè ovviamente è tarda mattinata e dunque non pranzerò, mangio yogurt al limone e magari anche un dolcetto particolare.
Dunque per sopperire a tutto questo il cornetto del mattino deve essere fantastico. E la parola fantastico è totalmente sinonimo di Pasticceria Belvedere, in via Dalmazia a Pistoia. Cornetti di ogni tipo, sfogliatine all'arancia, torte e tortine, cannoli e babà e l'ultima scoperta: il Cornetto al Riso (sublime).
E questa meraviglia si trova proprio vicino vicino al distretto dove vado in questi giorni di sostituzione. Ma ohibò, se ne è andata in ferie. Meritate tra l'altro.
Dunque devo ovviare. Trovare una soluzione. I cornetti fantastici li avevo trovati tempo fa in un forno, l'Antica Panetteria Gelli, dove si possono trovare pani e panini di ogni tipo, pizze e pizzettine da far venire l'acquolina in bocca anche a me che fino alle 13e30 il salato proprio non va giù. E la schiacciata la schiacciata, come fanno la schiacciata in questo panificio non ce n'è: unta di olio bono, croccante al punto giusto...unica pecca non apribile...ma buonissima anche così.
Comunque tornando alla colazione, prendo solo un caffè mi dico. Vado nella pasticceria accanto alla panetteria e ordino un caffè. La ragazza, nuova e mooolto giovane si gira verso la macchina del caffè e tra i jeans e il filo del grambiule, ne compare un altro di filo. Da dietro il fiocco del grembiule scorge un triangolo di pizzo che completa il filo suddetto. Un pizzo giallo acceso. Da far notare insomma. Mi chiedo se la Signora proprietaria insieme al marito della pasticceria più sicula di tutta la città lo abbia notato. Non sono bacchettona, ma in certi ambienti si deve tenere un certo decoro, per non dire eleganza.
Ma mentre mi dico questo, noto che gli uomini che sono presenti nella pasticceria, di ogni età, lasciano sul tavolo la Gazzetta dello Sport stranamente, per prendere o attendere caffè o cappuccio molto vicini al bancone. E proprio quando la ragazza si abbassa per prendere il cestello dalla lavastoviglie si avvicinano tutti complici.
Ed adesso mi appare tutto chiaro: il caffè o il cornetto per alcuni, e sottolineo per alcuni, non debbono essere buoni o sopraffini...ma Belli da vedere!!!
venerdì 30 luglio 2010
IL Mio Nipotino
…vorrei scrivere tutti i giorni…
…vorrei scrivere tutti i piccoli pensieri che mi passano un attimo nella mente…
…e poi fuggono…
…vorrei avere sempre un piccolo taccuino e aver sempre il momento libero per appuntarceli sopra…
…vorrei fermare i pensieri, raccoglierli un attimo e poi riaprirli davanti allo schermo…
…sarebbero un ricordo di quei momenti, semplici o complicati, magari un dono per me stessa quando sarò vecchietta anche fuori…
…ieri un piccolo essere umano di 167 giorni mi ha fatto sentire zia…come non mai…
…questo cucciolo di uomo mi sorride, mi guarda e gli piaccio quando gli faccio tutti i versini possibili…
…ci sdraiamo sul tappeto, sul suo tappeto, e profuma di buono, di bimbo, di piccolo…
…ci siamo conosciuti da subito, dalla pancia della sua mamma, anche se lontana perché in un’altra città…
…ma il piccolo subito, dall’annuncio in un bar del centro, mi ha stupito perché inaspettato, ma poi riempito di gioia…
…vedere questa mia compagna di banco delle superiori, matta come un cavallo, annunciarmi per mano al suo compagno, con un magnifico sorriso, di aspettare lui, proprio lei che ha sempre avuto voglia di libertà, io quella paciona e sempre perbene…lei la matta sfasciata che va ai raduni di harley…
…ed ora qui davanti a me sorride commossa di questa sua nuova veste di madre…ed io con lei abbracciata urlante di gioia…
…questa meraviglia della natura è incomprensibile…come possa una vita nascere nella pancia di un’altra vita…
…mio nipote acquisito, ma anzi no: soltanto il mio nipotino, è un bimbo sano e felice, sta con la mamma a tempo pieno e con il papà part time dato la lontananza…due nonni che lo viziano e uno stuolo di amici e persone che lo ammirano…
…ma scusate se me lo dico e me ne vanto…rispetto agli altri io e Stefano ci capiamo al volo…siamo due innamorati…io di lui di sicuro…
...ma, e oggi presuntuosa lo sono davvero, anche lui con me avrà un feeling particolarissimo...lo so...glielo sento nel cuore...
venerdì 2 luglio 2010
Mi Piace Mooolto Salutare
In passato, per timidezza prima, per gelosia altrui poi, non mi dedicavo molto al saluto, cioè succedeva a volte che proprio non lo praticavo.
Vedevo da lontano qualcuno, magari facevo finta di non vedere o addirittura cambiavo lato della strada.
Non so di preciso cosa ha fatto scattare questa mia NON reazione, io mi vergognavo e basta. Ecco, ho trovato l'espressione che più mi si addiceva. Vergogna.
Mi vergognavo a salutare. Di essere io per prima a farlo. Quando poi non "potevo" farlo per gelosia, avrei quasi voluto, ma poi c'erano i musi lunghi, i litigi, i rimproveri, i silenzi.
Mi sono accorta invece oggi di quante persone ho VOLUTO salutare proprio oggi.
Pedalavo per una viuzza del centro storico, una via storica, lunga e dritta, che ad un certo punto ha una piccola traversa che ritorna nella via che ospita la Chiesa della Madonna, con la 3° cupola più importante di Italia, da cui si vede uno scorcio proprio della cupola. Mi piace voltarmi un attimo a guardarla, mi piace il cielo che si vede dietro, le guglie e gli archi che la innalzano.
E sorridendo mi sono accorta che adesso saluto. Saluto tutti, amici e conoscenti, semplici clienti di quando lavoravo per mia madre, persone sconosciute che erano in un negozio con me poco prima.
Naturalmente, dato che mi succede sempre di vedere una o più persone sconosciute per periodi più o meno lunghi in ogni dove in ogni luogo in ogni momento, mi ritrovo spesso una persona di età media, con i capelli bianchi, che ha iniziato a venire nello stesso bar in cui faccio colazione di mattina, all'edicola, in strada, davanti ad una fermata di autobus e vicino ad un agenzia di viaggi. So che starà con me per un pò, lo vedrò fisso dovunque e poi non so...
Comunque, stasera, l' ho salutato.
Vedevo da lontano qualcuno, magari facevo finta di non vedere o addirittura cambiavo lato della strada.
Non so di preciso cosa ha fatto scattare questa mia NON reazione, io mi vergognavo e basta. Ecco, ho trovato l'espressione che più mi si addiceva. Vergogna.
Mi vergognavo a salutare. Di essere io per prima a farlo. Quando poi non "potevo" farlo per gelosia, avrei quasi voluto, ma poi c'erano i musi lunghi, i litigi, i rimproveri, i silenzi.
Mi sono accorta invece oggi di quante persone ho VOLUTO salutare proprio oggi.
Pedalavo per una viuzza del centro storico, una via storica, lunga e dritta, che ad un certo punto ha una piccola traversa che ritorna nella via che ospita la Chiesa della Madonna, con la 3° cupola più importante di Italia, da cui si vede uno scorcio proprio della cupola. Mi piace voltarmi un attimo a guardarla, mi piace il cielo che si vede dietro, le guglie e gli archi che la innalzano.
E sorridendo mi sono accorta che adesso saluto. Saluto tutti, amici e conoscenti, semplici clienti di quando lavoravo per mia madre, persone sconosciute che erano in un negozio con me poco prima.
Naturalmente, dato che mi succede sempre di vedere una o più persone sconosciute per periodi più o meno lunghi in ogni dove in ogni luogo in ogni momento, mi ritrovo spesso una persona di età media, con i capelli bianchi, che ha iniziato a venire nello stesso bar in cui faccio colazione di mattina, all'edicola, in strada, davanti ad una fermata di autobus e vicino ad un agenzia di viaggi. So che starà con me per un pò, lo vedrò fisso dovunque e poi non so...
Comunque, stasera, l' ho salutato.
giovedì 27 maggio 2010
...un pò di origano...
...ed è subito estate...
...condito con una http://www.youtube.com/watch?v=FS7SUFz36lg veramente sei in California con un paio di occhialoni, sulla spiaggia davanti ad un falò...il tramonto che ti culla nella notte chiara e lucente...la spiaggia deserta e solo qualche suono di gabbiano lontano...
...niente pensieri, niente malumori, niente ruomori...
...tu in pace con te stessa e niente più...
...soltanto il tuo Principino che piano arriva e si siede accanto a te...
...condito con una http://www.youtube.com/watch?v=FS7SUFz36lg veramente sei in California con un paio di occhialoni, sulla spiaggia davanti ad un falò...il tramonto che ti culla nella notte chiara e lucente...la spiaggia deserta e solo qualche suono di gabbiano lontano...
...niente pensieri, niente malumori, niente ruomori...
...tu in pace con te stessa e niente più...
...soltanto il tuo Principino che piano arriva e si siede accanto a te...
mercoledì 19 maggio 2010
...NutellA...
...avevo un barattolo di NutellA?
Non mi è mai successo di avere un periodo in cui ho bisogno di mangiare tutto quello che mi viene in mente...ma adesso non so...sarà questa primavera che non vuole arrivare e questo autunno fuori stagione si sta impadronendo di tutto il maggio possibile...e forse il mio corpo pensa di aver da fare ancora scorte per l'inverno che deve arrivare...insomma non mi è mai capitato d avere così tante voglie, tante e tutte diverse...potrei mangiare patatine con sopra spalmato il gelato...cose impensabili a mente lucida...
...non ho mai, dico e ripeto, MAI mangiato un cucchiaio intero di Nutella...sono una persona che pensa che i gusti vanno assaporati nella giusta quantità e pertanto questa cioccolata va mangiata poca per volta, da sola, sulla punta di un coltello.
Ho passato veramente tutta la vita senza Nutella. Mai mangiata per merenda, non mi sono mai veramente presa una cotta per lei, non ho mai affogato le pene d'amore, nel suo classico contenitore che poi si ritrova in molte tavole come bicchiere casalingo...ma ora...ora se l'avessi...
...ne farei scorpacciata, potrei spalmarla (si dice così, no?) sul pane toscano, fatto sciocco proprio per lei, per gustarla meglio, potrei renderla morbida appena sciolta servita con un buffetto di panna montata nella tazza...potrei farcirci pile e pile di pancake...
...ma se l'avessi adesso...giuro che aprirei il tappo...e subito ci infilerei il dito indice...e poi...
...mmmmmmhmmmmmmhmmmmmh...
venerdì 14 maggio 2010
...il Paesiello...
...venerdì è stato il compleanno di una persona speciale...un Nonno che mio Nonno non è ma che lo sento mio dal profondo...
...l'ho incontrato quasi scontrandomi con le sue idee, come nascono dunque le amicizie più sincere, forse perché ci si sente liberi ogni tanto di scontrarsi, nelle discussioni più infuocate, magari davanti ad un camino, in una sera triste d'inverno, che proprio per questi incontri, diventa indimenticabile.
E' stato il Presidente dell'Assciazione per lo Sviluppo Turistico di Torri, un paesino sulla montagna pistoiese, di cui è nativo. Proprio perché nativo, ha una vera e spassionata passione per la sua terra, per la sua casa, che ha dovuto lasciare perché il lavoro chiamava, lo sviluppo industriale era in città, è dovuto scendere a valle, ma il suo cuore, il suo impegno e la sua anima son rimasti al Casone, la zone dove si trova la sua casa.
L'amore per questo paese ha fatto si che tramite l'Associ azione, sotto la sua presidenza, si realizzassero il bar e il ristorante pizzeria, unico punto di ritrovo fortemente voluto da molti ma non da tutti. Ma ce l'ha fatta appunto e io ero accanto a lui a portare avanti un sogno, un progetto: non far morire questo paesello.
Un piccolo paese, un gioiellino che si anima d'estate, con le signore che mettono fiori sui davanzali, curano le strade, le case, gli orti e i giardini, in molti, soprattutto gli anziani originari di lassù, tornano a riaprire ed abitare le case agli inizi di giugno e si stabiliscono li per l'intera stagione estiva. Senti che il chiacchiericcio inizia la mattina presto, i sapori delle cucine escono dale vecchie persiane di legno ancora lucide, i camini spesso continuano a fumare ininterrotamente, qualche nonno porta a spasso il nipotino, i ragazzini corrono su per la salita della chiesa, qualche signora stende i panni, e poi ci sono sempre coloro che non possono star fermi, perciò martello e chiodini alla mano, rimettendo sempre a posto qualcosa.
Io dovrei stare ore e ore a dilungarmi su quanto questo posto si meraviglioso, fermo nel tempo, esempio d un passato che è ancora vivo e possibile, ma non credo sia questo il momento e il luogo adatto.
Voglio soltanto dire grazie a questo Uomo, questo Mio Nonno Adottato, che c'è sempre per me e io per lui, che se, anche non ci sentiamo spesso, io so e lui sa che basterebbe vederci ed uno sguardo ci farebbe capire tutto, se stiamo bene o siamo preoccupati per qualcosa, che ognuno di noi può contare su di una persona che si batterebbe per le sue idee se ce ne fosse bisogno, che sarebbe compatto davanti ad un muro di no, ma che poi, se si accorge che stiamo prendendo una direzione sbagliata, sarebbe capace di ammetterlo e di virare insieme per un obiettivo comune.
Io a questo Nonno voglio un gran bene per la persona che è.
E questo, per me, è l'importante.
sabato 8 maggio 2010
...matrimoni d'amore...
...non so perchè, ma oggi esco alle 13e33 dal lavoro, e mi dirigo verso la macchina.
Faccio sempre un bel pezzetto a piedi per arrivarci, in genere uso la mia adorata bicicletta visto che lavoro in centro storico al momento, ma il tempo in questi ultimi giorni non mi ha certo aiutato ad usarla.
Insomma, stavo camminando ed un raggio di sole illumina la mia faccia...socchiudo gli occhi per godermi l'attimo appena percettibile di calore...e vedo una bolla di sapone...pensavo di essere praticamente sola in città, non un rumore, non una macchina dalle strade vicine, ogni vicolo mi aveva accolto in una cucina diversa, assaporando gusti di tavole che non frequenterò...stuzzicandomi l'appetito..
...e insomma vedo una bolla di sapone...ed un'altra...ed un'altra...arrivano da dietro un angolo, l'edificio è una chiesa, ci sarà un pazzerello, magari un personaggio strano, magari un bimbo con il suo nonno, con il cappello in testa, hannp già finito di mangiare e il piccino ha insistito tanto per fare le bolle di sapone. La nonna in cucina ha gridato di non provarci a farle in casa, e così, dato la clemenza momentanea del tempo, si sono recati sugli scalini della chiesa.
Tutto questo era frutto della mia fantasia.
C'era una folta schiera di persone, tutte in abito elegante, ho guardato un attimo bene la scena. Erano tutti girati verso l'entrata della chiesa, le bolle le stava facendo una ragazza rincorsa da due bimbi che le tiravano il riso che avevano tra le mani...
Mi chiedo subito come queste due persone hanno deciso di sposarsi di sabato alle 12e30 circa, magari non volevano molti invitati, magari speravano di avere il sole nelle ore più calde...
Io sogno, (avevo scritto spero ma è molto più meraviglia sogno), che abbiano deciso di sposarsi per amore e per amore abbiano scelto questo strano orario per pranzare si insieme agli amici e parenti più cari, ma proprio i loro cari pagheranno il pranzo agli sposi che spenderanno il budget stabilito in una donazione a favore di qualche associazione...quello che vorrei io...
...l'amore...e il bene per gli altri...
mercoledì 14 aprile 2010
...Io sto con Emergency...
Mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno che un mio rappresentante nel mondo, una persona che mi dovrebbe rappresentare, che dovrebbe nel momento in cui rilascia una dichiarazione dovrebbe farlo per il bene dell'Italia, la patria, la mia e la sua, mi vergogno di quando apre bocca per dire che non è ancora appurato che le persone portate nelle carceri afgane siano veramente al di sopra di ogni sospetto, "me lo auguro".
Io penso che delle persone, di qualsiasi sesso, razza, colore, età o religione, che lasciano la propria città, le proprie famiglie, fidanzate, mogli e figli, che prendono un'aspettativa dal lavoro, che decidono di andare in un luogo spesso sconosciuto, di cui si sa molto poco e forse è meglio non saperne troppo, per andare ad operare in situazioni di guerra, in luoghi a volte di fortuna, con orari che non esistono, in cui si mangia ciò che passa il convento, dove i bambini, le donne, gli uomini arrivano dopo che sono saltati su di una mina, per essere curati, salvati, da una persona sconosciuta, di cui il tuo popolo ti parla in maniera orribile, gli occidentali, e non riuscirà nemmeno a capire quelle urla se son solo gemiti disperati o imprecazioni, perchè molti non conosceranno l'inglese e loro non riusciranno a capirti come lui non capirà loro, credo fortemente che questa persona sia al di sopra di ogni sospetto.
Potrei dire tante altre cose, che penso, che sento.
Le sensazioni che ti da l'aiutare gli altri, far sorridere un bambino anche solo con un naso rosso da clown sul naso, poter riuscire ad aiutare delle persone che non avrebbero un ospedale, la possibilità di curarsi, di poter progettare magari un futuro, magari riuscire a vedere come si può vivere in maniera diversa, con una speranza.
Credo che nessun bambino al mondo deve aver paura di saltare su di una mina mentre corre in un campo dietro ad un pallone.
In questi giorni ho in testa soltanto la faccia d altri italiani, che forse erano in paesi di guerra per scopi non proprio umantari ma bensì, come è stato più volte detto, mercenari, il Governo Italiano si è subito adoperato per aiutarli, giustamente in quanto cittadini italiani, aprendo contatti e linee su vari fronti.
E queste tre persone che operano nel nome della pace, che cercano di portare umanità e felicità e speranza e sopratutto cure a delle popolazioni in guerra, non hanno gli stessi diritti???
I O S T O C O N E M E R G E N C Y
sabato 10 aprile 2010
...il Mio Pasqualino...
...questo è il motivo per cui non sono più passata da questa mia pagina...
...questo piccolo esserino è entrato nella mia vita sabato scorso, di notte, tornando a casa è apparso da dietro una macchina e non ci siamo più separati.
La notte di Pasqua, pensando anche alla famosa ormai storia delle 99 Colombe, tutti i merli della zona si son ritrovati in una stradina dietro casa, tutti a ciaccolare alle 3 della notte. Hanno fatto caciare e numero per farsi notare. Per farsi notare da noi, che in macchina tornavamo sfiniti da una serata danzante, che appunto si son fermati a vedere questa strana storia animalesca.
E mentre tutti gli adulti se ne son volati, lui, il piccolino è zompettato da dietro una macchina. E subito ci è venuto incontro. Ed è stato subito amore.
Abbiamo provveduto con tutto il possibile, mangia pastoncino giallo con raggio di sole bagnato, e poi mangia...viene imboccato. Qualche vermicello goni tanto. Una bella gabbia con nido in vimini...
E io e Principino siamo diventati pazzi d'amore per questo esserino.
Lui è diventato Mammo a tutti gli effetti.
Ce lo siamo portato ovunque, per pasquetta anche alla classica gita al mare, con il suo trasportino e tutto il necessaire nella borsina, come i neonati.
E il Principino ci pensa, lo guarda, lo coccola, lo imbocca, calcola gli orari, controlla quello che evacua se è sodo al punto giusto, ci parla, gli fischietta, e poi lo accarezza. Adesso che diventa grandicello, lo prende sul dito e lo porta con se' a giro per casa.
Ieri sera son rientrata dopo di lui e con gli occhi lucidi mi ha detto: "Ho assistito al primo volo di Pasqualino, da terra al tavolo!".
E tutto questo da Lui, non me lo sarei mai aspettato, mai. Una persona un pò distratta a volte, con la testa un pò tra le nuvole, e un lavoro che lo impegna moltissimo. Ma per Pasqualino ha trovato il tempo di tornare a casa a metà mattinata per dargli la pappa.
Io ho trovato un tesorino piccino picciò che mi ha fatto capire che il Principino che ho accanto è veramente il principe azzurro.
sabato 27 marzo 2010
Magnifica età..
...un signore di anni 80 passati da un pò, mi parla del suo diabete.
Lo ha scoperto da poco, da pochissimo, i valori sono molto alti e la dottoressa lo ha obbligato a dieta stretta. Ma lo sa signorina, mi dice, non mi pesa troppo sopratutto perchè è venuto anche a mia moglie, nello stesso tempo, quasi con gli stessi valori e la dottoressa ci ha dato la stessa dieta.
La stessa dieta.
Le stesse 4 fette biscottate, la stessa quantità di pasta e di verdura, la stessa mela dopo il pasto.
Niente più vino. Ma insieme. Come la nostra vita.
Vissuta Insieme.
Mi dice che fra pochi mesi, tre, festeggeranno le nozze di diamante. Ha sempre fatto finta di scordarsene, anche nei primissimi anni, proprio perchè sapeva che sarebbero arrivati a questa tappa speciale della loro vita insieme e pertanto ha passato tutta la loro vita insieme a fantasticare sulla festa a sorpresa che darà per loro, ma sopratutto per lei, per quello che è stata per lui, per come sono riusciti a stare accanto per così tanto tempo ed avere lo stesso luccichio negli occhi di quando erano fidanzati, di come hanno passato la vita stretti stretti, di come sono riusciti a riportarsi nel porto dell'altro. Tutta la vita a pensare a come dirglielo che la ama ancora.
Nel frattempo mi chiede se per lei posso trovare degli aghi per la misurazione della glicemia più fini possibili...
"Sa, la mia signora ha delle manine così piccole, della dita così fini che mi piange il cuore tutte le volte a vedere che se le deve bucare...son così belle che vorrei poterlo fare io per lei."
Mi sono commossa. Una vita insieme e questo signore ha ancora senso di protezione e amore per sua moglie.
Lo auguro a tutte le persone che lo possono capire.
mercoledì 24 marzo 2010
F U G H E
Dici che proprio adesso che hai ritrovato una specie di piccola stabilità vuoi prendere ed andare da un'altra parte, in un altro luogo, in un altro mondo?
No, dico, ma ti sei impazzita? Non lo hai fatto quando potevi, non lo hai fatto quando era il momento di tagliare il cordone ombelicale con la tua famiglia, con tua madre con cui hai questo rapporto strano, nemmeno conflittuale, soltanto strano, in cui ti la chiami, la cerchi, e poi ti fa rabbia, ti fa uggia, non riesci ad accettare i suoi modi, le sue vocine, i suoi stupidi ragionamenti, o ancor più da te odiati rimpianti o colpevolizzazioni.
Non sei scappata quando eri in Spagna proprio perché, guarda caso, la macchina era la tua, o meglio di tua madre e dovevi riportargliela.
E poi tua nonna , chi le avrebbe fatte le punture? No, l'infermiere non saprebbero state in grado.
Non potevi decidere di partire dopo tutto quello ce hai patito qui, dopo che tu non avevi più una casa, non avevi che una valigia che ti è stata fatta alla rinfusa per buttarti via, non dicevi che non sapevi da dove ricominciare, che avevi gli occhi della gente addosso, che erano pieni di pietà per tutto quello che ti è successo, per quello che hai passato dentro, e per il prestigio che avevi perso fuori.
E adesso vuoi scappare?
Perchè non lo hai fatto quando me lo hai detto veramente? Quando mi hai detto che avevi sbagliato, che non ti dovevi lasciare coinvolgere, lasciarti avvicinare così da me, rimanere vicini e sospesi non ti faceva bene.
Poi quelle coincidenze, quelle stelle cadenti che ti hanno stupita ed illuminata, ed io ti ho detto che ero pazzo di te e tu hai ceduto ai nostri respiri vicini...e volevi scappare da me...quante volte ti ho ripreso ma soltanto con le parole, parole dell'anima che vanno ad un anima aperta, la tua, che mi vuole perchè le nostre di anime si appartengono...allora forse non sei riuscita a scappare, io ti ho lasciato la porta aperta, tu hai deciso di rimanere qui, in questa casa, accanto a me.
Ti aspetto come dici di aspettarmi tu.
Con il cuore all'ombra di rossi papaveri.
lunedì 22 marzo 2010
Ho Paura Torero
Vuoi sapere tutto del mio passato.
Per capire se ti puoi fidare.
Rinunciare alla vita e non morire,
questo è amore, non quello che c'è in te.
Ferma il tempo nelle tue mani,
rendi questa notte eterna.
Perchè non debba andar più via,
perchè non venga il mattino.
Il tuo respiro fatale,
fuoco lento
che brucia le mie ansie
e il mio cuore.
Le canzoni, i suoi testi, sono presenti in questo libro di un autore cileno che ci riporta dritti dritti a Santiago, nel periodo della dittatura, dove si contrappongono i mondi dei militari a quelli della gente.
Mondi pararelleli che si sfiorano appena, il mondo dei trans, della gente normale, delle baracche...che si incontra appena con quella del generale, uomo duro all'apparenza ma in balia della moglie e delle sue paura di bambino che riaffiorano nei suoi sogni.
Il punto di incontro tra loro è Carlos, ragazzo meraviglioso, dalle fattezze divine, che prepara un attentato per uccidere il dittatore, che conosce per caso la Fata, il protagonista di questo libro, autore di tovaglie ricamate ricercatissime dalle signore dei vari militi dai gradi alti, trans a tutti gli effetti, vera donna di altri tempi, ricercata nella sua sciattezza, vera e propria checca di strada.
Naturalmente si innamora perdutamente di questo giovane ragazzo, che la usa per portare nel suo appartamento casse piene di libri per la fata, in realtà munizioni e quant'altro per organizzare l'attentato a Pinochet.
Un pic-nic da veri fidanzatini d'america, con tanto di cappello della Fata invidiato dalla moglie del generale, e tutt'intorno questa attesa della Fata, attesa che lui arrivi, che lui si confidi su quello che in realtà sta accadendo, tutto su di uno sfondo politico cileno di quegli anni, pieno di comunicati del fronte popolare che la Fata non vuol sentire, dirottando la stazione su queste canzone d'amore struggenti. Sarebbe veramente bello se durante la lettura si potessero ascoltare queste canzoni, le lingue spagnole si prestono poi ai testi struggenti con le loro cantilene, si potrebbe veramente capire il dolore di un uomo nato in un corpo sbagliato, innamorato altresì di un ragazzo scolpito ma anche un cervello ma troppo lontano dal suo mondo...oppure soltanto un ragazzo, che non riesce a lasciarsi andare davvero solo per gli stereopiti del tempo. O di tutti i tempi.
mercoledì 10 marzo 2010
...Ebbene...
...si, da lunedì ho un nuovo lavoro. Durerà un anno e poi si vedrà. Adesso mi voglio solo godere il fatto di avere almeno per qualche giorno la sensazione di stabilità, di potermi comprare quella penna con il pupazzo sopra che vedo tutte le mattine in una vetrina e che il mio io interiore mi dice di non comprare per sprecare due euro e cinquanta in una sciocchezza...posso comprare quel cioccolato per fare l'uovo al mio Principino...posso guardare questo nevischio che non attacca alla terra proprio perchè non ci sono le condizioni...forse non avrò le condizioni perfette al momento...forse anche io non atteccherò...ma ci voglio pensare domani...non adesso.
giovedì 4 marzo 2010
DYNAMO CAMP
...tra le due belle notizie che mi fanno tirare su il capo-chino c'è questa ammissione al campo formativo per diventare volontario della Dynamo Camp.
Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. E' situato sulle mie montagne, a Limestre in provincia di San Marcello Pistoiese, e permette camp settimanali gratuiti per questi bambini particolari, permette loro di essere bambini a tutti gli effetti, di riprendersi i loro spazi e i loro sogni, per una settimana saranno soltanto piccoli che devono prendere fiducia in loro stessi partecipando a laboratori, giochi, attività in piscina, canti e balli...
Io, ho fatto domanda, ho visitato il sito http://www.dynamocamp.org , ho seguito Linus che ne parlava su Radio Deejay, ma non mi ero resa conto di quanto fosse veramente grande ed efficiente la struttura, ma soprattutto quanto fosse a misura di bambino.
Entusiasta dell'accoglienza, ero li per fare un colloquio, ci hanno fatto commuovere in teatro con la visione di un filmato di un piccolo ospite che ha partecipato al camp l'anno scorso. Dopodichè è partita la visita alla struttura. E' c'è davvero di che essere entusiasti...dalle casette per dormire, alla mensa, il teatro e la piscina coperta, l'arrampicata e il percorso sugli alberi, la fattoria con tantissimi cavalli e alri animali e campoi di calcetto e basket e il tiro con l'arco...Insomma un vero e proprio camp a dimensione di bambino per riuscire a far passare una settimana in allegria a questi piccoli bambini speciali.
Abbiamo tutti una possibilità...dedicare un pò del nostro tempo a loro diventando volontari...e per vedere la struttura il prossimo venerdì 12 marzo ci sarà uno spettacolo teatrale in inglese con la possibilità di cena con offerta libera di euro 10,00 per raccogliere fondi. Tutti i dettagli a questo link: http://www.dynamocamp.org/images/dynamo/volontari/locandina.jpg
Tutti possiamo far si che questi bimbi possano continuare a sorridere!
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mercoledì 3 marzo 2010
...giorni di strani eventi...
So che in questi giorni non sono stata un granchè...ma io ogni tanto penso...e se penso troppo divento caotica, perdo la bussola e non vedo bene la strada...
...ma devo dire che da un pò di tempo ripensavo agli anni passati...alle gioie e ai dolori...alle persone che ho conosciuto...a quelle che ho perso e poi ritrovato...a dei veri amici persi ma sempre dentro il mio cuore...
...a casa di mia madre ho ritrovato una vecchia scatola piena di fotografie...e la nostalgia è salita alle stelle...ed eccolo li, il mio migliore amico, colui che c'era sempre per me e io per lui, quello che potevo chiamare a qualsiasi ora, quello che mi asciugava le lacrime, quello che mi guardava e capiva e io lo stesso con i suoi occhi, quel ragazzo che aveva quel carattere così diverso e distante dal mio che quasi non capivo...e forse fu proprio questo ad avvicinarci...
Io sapevo tutto di lui e lui di me. Sono stati anni indimenticabili. Di crescita, di cavolate, di bagni e tuffi, di discoteche, di divertimento, di paura, di amore...
Era da un pò, dicevo, che ci pensavo. A farmi viva con lui. Ci provo con un messaggino mi chiede chi sono. Rispondo sincera. "Che piacere che mi fa". E allora vediamoci. "E allora ci vediamo si. Vieni a Firenze a trovarmi dai."
Uno dei ricordi più belli che avrò nella mia vita sarà il suo sorriso che si affaccia sul suo viso appena mi vede. Non me lo dimenticherò mai. Come mai più mi ritroverò distante da lui.
Ci saremo sempre. Per noi. Senza condizioni. Senza stereopiti o menate. Questa è la vera amicizia.
Parto Da Qui.
Traguardi Lontani
Questa meta che si allontana piano piano...quasi in pace...
Io che continuo come a sprofondare, anche io molto lentamente, sento che i piedi nelle due staffe si allontanano l'un dall'altro, come due persone che si ritrovano non più gemelle...
Ogni tanto qualcuno mi fa alzare il capo, parla di speranza, di futuro di una stabilità che bramo con tutta me stessa...ma poi quando tutto sembra vicino, mi sfugge dalle mani, non riesco a trattenerlo e sento, vedo, capisco che non posso fare nulla che non dipende da me...
...come in quei sogni in cui qualcuno, magari la tua nonna, ti dice qualcosa e tu non capisci, oppure ti chiede di passargli il sale che è sulla tavola e tu non lo vedi...ti guarda e muove la bocca...ma tu non senti le sue parole dolci per te...sei sorda...immobile...
...il capo allora, si rimette al suo posto, chino su te stessa...e non sento più nulla...
...vorrei saper disegnare...aghi...spilli...su di me...per far riaffiorare le mie emozioni...sentirei qualcosa...sentirei il mio mondo..che vive...che urla...
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Stato d'Animo
lunedì 1 marzo 2010
...sospesa...
...in un limbo...come se fossi acqua portata via da una leggera corrente...che mi fa sbattere a destra e a sinistra...ma piano, quasi dolcemente...quasi che i lividi che mi procura siano piccoli doni che mi faranno ricordare un giorno questi dolori...
...io mi ritrovo dentro al mondo che mi spinge giù, in un baratro senza fine, come un ascensore vecchio, di quelli che vanno piano, di quelli che per fare un piano ci vuole molto, tanto, che magari ti sistemi un attimo in quel piccolo specchio...
...io in quello specchio non mi ci vedo più, come se fossi stata cancellata...o forse sono troppo bassa per arrivare a specchiarmici...
...una vocina urla dentro di me...reagisci, alzati, scappa fuori, prendi la porta e corri, non saprai per dove ne chi incontrerai...ma almeno sarai in movimento, nel giro, in giro...
...ma resto qui. Immobile. Sospesa.
domenica 21 febbraio 2010
...OGGI...
"Allora, adesso sei pronta a girare il mondo insieme a me?"
"Si."
In quel momento, il mondo, mi restituiva quello che mi aveva preso: la pace DI me stessa.
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mercoledì 17 febbraio 2010
...pepepepepe Carnevale...pepepepepe...
Si capisce che in questo periodo passo da alti e bassi...fine settimana bassissimo di umore...nonostante mega caccia al tesoro per il Principino e grossissimo regalo ricevuto..non riuscivo a trovare una via per far si che la mente si occupasse di altro che non fosse la mia situazione lavorativa e futura...
Ma eravamo a Viareggio, tutto intorno i resti di una domenica di carnevale, festa che causa parenti non particolarmente felici di trovare vestiti e travestimenti, non ho mai festeggiato veramente. In una vetrina della famosissima passeggiata, vediamo un poster a grandezza naturale di UP il cartone MERAVIGLIA della Disney.
Ci guardiamo un pò innamorati, perchè noi ci siamo innamorati di questa storia così delicata e fantastica, pura e che magari un giorno potrebbe accadere veramente a qualcuno di noi...
Insomma ci guardiamo e ci basta. Ci è bastato per capire che ci saremmo vestiti così per il martedì grasso, e saremmo venuti a festeggiare nuovamente a Viareggio.
Ed io ho ritrovato lo slancio del fare, iperattiva nel cercare/fare/preparare/disfare/recuperare
i vari oggetti che mi servivano per i vestiti, poi nel colorare, incollare, svitare, sforbiciare, mettere cerotti di winnie the pooh sulle ditine tagliuzzate, e poi provare, vedere, cercare...nomi, bandierine, treppiedi, palle da tennis, palloncini...
Già i palloncini, soltanto avere 15 palloncini legati al polso mette un'alllegria che mi ce ne vorrebbero almeno un paio al giorno e me ne starei tranquilla...come una camomilla...
E poi sentire la risata del mio Principino appena rientrato di corsa dal lavoro, sentirla mentre si veste anche lui, da bimbo che ci sta perfetto nella parte...e lui che continua a dire "Perfetti, siamo perfetti." e pensare che veramente lo eravamo.
E poi scesi dalla macchina, lontani dalla bolgia e non eravamo fose troppo convinti, invece vedere che le prime persone incontrate ci riconoscevano e apprezzavano i costumi e l'idea...
Siamo passati a salutare la miglior cuoca viareggina, la Sonia che gestisce il ristorante pizzeria anche a taglio Rizieri, dove se vi capita, fatevi fare un piatto di trabaccolara, ne restereti entusiasti, che ci ha scattato gentilmente la foto all'interno del suo locale...
La serata è continuata nel migliore dei modi, i bambini ci riconoscevano e stavano tutti con il naso all'insù guardando i palloncini,i ragazzi che ci riconoscevano si complimentavano per l'idea e per la realizzazione dei costumi...addirittura diverse persone ci hanno chiesto di fare delle foto insieme...che bello!!!
Grazie. A tutti. A tutti quelli che mi hanno dato una mano, ai colori che erano sul mio tavolo, alla colla liquida quella bianca che tra le mani si è staccata come un visitors e il suo odore mi ha riportato all'asilo..grazie a chi mi ha sopportato e chi mi ha supportato...a tutti quelli che vedendoci ci hanno sorriso...a chi mi ha aiutato con una parola quando le lacrime scendevano a fiotti..e il mio Principino. Perchè io senza di lui non sarei tutto questo. Caoticadentro.
http://maps.google.it/maps/place?rls=ig&hl=it&source=hp&rlz=1R2ACPW_itIT358&um=1&ie=UTF-8&q=rizieri+viareggio&fb=1&gl=it&hq=rizieri&hnear=viareggio&cid=9325097135132628182
Ma eravamo a Viareggio, tutto intorno i resti di una domenica di carnevale, festa che causa parenti non particolarmente felici di trovare vestiti e travestimenti, non ho mai festeggiato veramente. In una vetrina della famosissima passeggiata, vediamo un poster a grandezza naturale di UP il cartone MERAVIGLIA della Disney.
Ci guardiamo un pò innamorati, perchè noi ci siamo innamorati di questa storia così delicata e fantastica, pura e che magari un giorno potrebbe accadere veramente a qualcuno di noi...
Insomma ci guardiamo e ci basta. Ci è bastato per capire che ci saremmo vestiti così per il martedì grasso, e saremmo venuti a festeggiare nuovamente a Viareggio.
Ed io ho ritrovato lo slancio del fare, iperattiva nel cercare/fare/preparare/disfare/recuperare
i vari oggetti che mi servivano per i vestiti, poi nel colorare, incollare, svitare, sforbiciare, mettere cerotti di winnie the pooh sulle ditine tagliuzzate, e poi provare, vedere, cercare...nomi, bandierine, treppiedi, palle da tennis, palloncini...
Già i palloncini, soltanto avere 15 palloncini legati al polso mette un'alllegria che mi ce ne vorrebbero almeno un paio al giorno e me ne starei tranquilla...come una camomilla...
E poi sentire la risata del mio Principino appena rientrato di corsa dal lavoro, sentirla mentre si veste anche lui, da bimbo che ci sta perfetto nella parte...e lui che continua a dire "Perfetti, siamo perfetti." e pensare che veramente lo eravamo.
E poi scesi dalla macchina, lontani dalla bolgia e non eravamo fose troppo convinti, invece vedere che le prime persone incontrate ci riconoscevano e apprezzavano i costumi e l'idea...
Siamo passati a salutare la miglior cuoca viareggina, la Sonia che gestisce il ristorante pizzeria anche a taglio Rizieri, dove se vi capita, fatevi fare un piatto di trabaccolara, ne restereti entusiasti, che ci ha scattato gentilmente la foto all'interno del suo locale...
La serata è continuata nel migliore dei modi, i bambini ci riconoscevano e stavano tutti con il naso all'insù guardando i palloncini,i ragazzi che ci riconoscevano si complimentavano per l'idea e per la realizzazione dei costumi...addirittura diverse persone ci hanno chiesto di fare delle foto insieme...che bello!!!
Grazie. A tutti. A tutti quelli che mi hanno dato una mano, ai colori che erano sul mio tavolo, alla colla liquida quella bianca che tra le mani si è staccata come un visitors e il suo odore mi ha riportato all'asilo..grazie a chi mi ha sopportato e chi mi ha supportato...a tutti quelli che vedendoci ci hanno sorriso...a chi mi ha aiutato con una parola quando le lacrime scendevano a fiotti..e il mio Principino. Perchè io senza di lui non sarei tutto questo. Caoticadentro.
http://maps.google.it/maps/place?rls=ig&hl=it&source=hp&rlz=1R2ACPW_itIT358&um=1&ie=UTF-8&q=rizieri+viareggio&fb=1&gl=it&hq=rizieri&hnear=viareggio&cid=9325097135132628182
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lunedì 8 febbraio 2010
Ciao Signor Franco Ballerini
Ormai lo abbiamo capito tutti che gli organi di informazione si avvicinano agli sport figli di qualche dio minore soltanto quando un grande di un altro sport, più famoso, più seguito ci si avvicina, oppure quando avviene una tragedia.
Il rally è stato portato sotto i riflettori da un campione con contratto non rinnovato in formula uno e passato per almeno un annetto al mondiale wrc per assicurarsi lo stipendio, oppure quando famosi campioni di vari sport hanno partecipato tutti insieme appassionatamente ad una gara, con grossi bolidi super sponsorizzati, con tutti gli onori del caso.
Ieri, queste due possibilità si sono verificate nello stesso momento.
Un famoso campione, ha perso la vita su di una macchina da corsa, nelle strade pistoiesi, proprio su quelle strade famose per essere pedalate la domenica da tanti appassionati di un altro sport a cui lui aveva dato tutto: il ciclismo.
Lui, era il Commissario Tecnico della nostra squadra di ciclismo. Lui era nato a Firenze, ma a tutti sembrava che fosse nato qui, tra le nostre strade. Cresciuto qui. E' stato allenato o forse allevato qui. Scrivo che a tutti sembrava, perchè non era solo conosciuto per quello che era, per quello che faceva quando montava in sella oppure guidava dal finestrino della macchina i suoi, i nostri atleti ai mondiali. Queste cose si sapevano perchè si vivevano. Tutti lo conoscevano dal vivo, era sempre impegnato in qualche piccola manifestazione, passava dal circolo, andava in centro o al cinema. Le feste paesane le ha presenziate tutte praticamente, se non andava a ritirare un premio assegnatoli, passava a salutare qualcuno, a rappresentare la sua attività sportiva da campione umile. Non si è mai montato la testa, salutava tutti e non ha mai sbuffato se qualcuno li chiedeva un autografo o una stretta di mano.
Ognuno ha un proprio ricordo personale. Anche io ho il mio. E' venuto presso la società di noleggio per cui lavoravo a prendere la macchina che lo avrebbe portato all'aereoporto per andare dall'altra parte del mondo per i mondiali. Mentre compilavo il contratto, gli ho chiesto la conferma della destinazione. Volevo fargli gli auguri, ma in genere gli sportivi non li amano. Poi mi sono ricordata che frequentavamo lo stesso campeggio estivo diversi anni fa. Gli ho chiesto se si ricordava. La risposta non solo fu affermativa ma mi disse che tuttora lo frequentava nel periodo estivo, per la tranquillità del luogo, la lontananza dai posti vip e modaioli e sopratutto la sicurezza per i suoi bambini, averli sotto controllo in un campeggio voluto da un'associazione di volontariato e perciò molto sicuro era importante per Lui.
Questo era Lui, semplice, umile. Per questo così amato, per questo ammirato, non solo per le sue coppe, non solo per le sue magnifiche vittorie e la sua professionalità da commissario tecnico, con il quale ha portato la nostra nazionale italiana a vincere. Lui era riuscito a creare il gruppo, a parlare e farsi ascoltare. Con quella faccia che quando sorrideva sembrava che te l'avesse fatta sotto il naso. Ma con lealtà.
Ieri sulle nostre strade, sulle sue strade, facendo una cosa per cui aveva passione, ha perso la vita. Ci ha lasciato in un attimo. Per una fatalità. Per quello che potrebbe succedere a tutti coloro che su di una macchina da corsa ci salgono. Ieri se ne è andato un campione, un grande campione, dello sport, che ha fatto tanto per lo sport, un campione della vita vera.
Purtroppo, i giornali, i media, non vengono a vederti mentri ti alleni, mentri lucidi, mentre sviti, stringi, smonti, rimonti, provi il casco, le scarpe e la tuta, mentre cerchi di ricordare se dopo quella curva c'è una destra o un dritto, se conviene prenderla a tutta velocità o iniziare a tirare un pò il freno prima. Non ci sono quando ci si ritrova la mattina, prima di cominciare la gara, dove ci sono tutti, strette sincere di mani pronte per infilare i guanti, quando tutti si danno pacche sulla spalla e si iniziano ad incolonnare. i media non ci sono dopo quando a fine gara, i concorrenti si fanno i complimenti, quando i vincitori vanno dai vinti, con visi autentici a complimentarsi comunque, o ad informarsi sul perchè di un ritiro. Non ci sono i giornali quando si inizia a rimettere tutto perchè la gara è terminata e gli addetti ai lavori corrono su per la strada a cercare di vedere almeno per un attimo sfrecciare quell'atleta per cui hanno preparato magari per intere nottate l'assetto giusto.
Franco Ballerini, il Signor Ballero, ieri ci ha lasciato per una fatalità, facendo una delle cose che più amava. In queste righe qui sopra non si capisce quali dei due sport perchè non è importante se il mezzo fosse a due o a quattro ruote.
Il risultato, ahimè, non cambia.
sabato 6 febbraio 2010
Un Curioso Sabato..come un altro quindi...
...quindi sono qui davanti al pc, lo stereo suona i Massive Attack che con questa pioggerellina e la luce stranamente giallognola dalla finestra ci stanno da dio...
...oggi non ho niente da fare...ed è strano come fino a pochi direi anzi pochissimo mesi fa, questa cosa mi avrebbe fatto impazzire...avrei iniziato a chiamare qualcuno, anzi sarebbe già stato tutto programmato da almeno una settimana...perchè io sono sempre stata malata di tempo, del tempo perso, del tempo da organizzare, del tempo da gestire, da gestire al meglio, facendo due cose insieme, tre cose insieme, quattro cose insieme...cosa si fa...si potrebbe andare qui o vedere in la...forse anche più in là..
...a dire la verità, un pò di panico l'ho avuto...ho mandato un messaggio ad un amico...forse prenderemo un aperitivo in centro...perciò ho quasi tutto il pomeriggio libero...ho la testa libera per tutto il giorno...
...mi sembra di star bene però...almeno ho il cuore all'ombra...senza troppi sussulti...posso organizzare quello che voglio...leggere, scrivere, spostare, disfare, ricucire, sonnicchiare...
...non so se riuscirò a gestirmi...non so se il cuore inizierà a traballare, a darmi colpi secchi per fermarsi almeno tre secondi...e farmi girare il capo...per poi ripartire sfalzato...
...ma adesso spengo e guardo un pò fuori...a volte quello che si vede è così speciale da rimanere incantati...
http://www.youtube.com/watch?v=fG8eQBSp9Ao
...oggi non ho niente da fare...ed è strano come fino a pochi direi anzi pochissimo mesi fa, questa cosa mi avrebbe fatto impazzire...avrei iniziato a chiamare qualcuno, anzi sarebbe già stato tutto programmato da almeno una settimana...perchè io sono sempre stata malata di tempo, del tempo perso, del tempo da organizzare, del tempo da gestire, da gestire al meglio, facendo due cose insieme, tre cose insieme, quattro cose insieme...cosa si fa...si potrebbe andare qui o vedere in la...forse anche più in là..
...a dire la verità, un pò di panico l'ho avuto...ho mandato un messaggio ad un amico...forse prenderemo un aperitivo in centro...perciò ho quasi tutto il pomeriggio libero...ho la testa libera per tutto il giorno...
...mi sembra di star bene però...almeno ho il cuore all'ombra...senza troppi sussulti...posso organizzare quello che voglio...leggere, scrivere, spostare, disfare, ricucire, sonnicchiare...
...non so se riuscirò a gestirmi...non so se il cuore inizierà a traballare, a darmi colpi secchi per fermarsi almeno tre secondi...e farmi girare il capo...per poi ripartire sfalzato...
...ma adesso spengo e guardo un pò fuori...a volte quello che si vede è così speciale da rimanere incantati...
http://www.youtube.com/watch?v=fG8eQBSp9Ao
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venerdì 5 febbraio 2010
Felicità Inaspettata...
...se ti succede di leggere un autore e rimanerne affascinata...è già una cosa bellissima...un libriccino di poche pagine di cui le parole ti rimangono dentro...ti piacciono così tanto che te le rileggi...e le impari a memoria...ma non come le poesie che ti facevano imparare a scuola e non le comprendevi nemmeno, cercavi soltanto di ricordare qual'era la parola successiva a quella che avevi appena pronunciato...
...capire che quello che l'autore vuole dire è quello che hai dentro e non riesci ad esprimere tu con le tue parole è meraviglia...
...come al solito ho queste coincidenze nella vita...ho preso un libro in biblioteca per leggere di più su quest'autore...e proprio uno dei due volumi scelti a caso verrà da Lui stesso rappresentato in questo fine settimana al teatro Puccini a Firenze...io rimango stupita...e la voglia di leggere questo libro inizia a far capolino dentro di me...e in una oretta mi leggo e rileggo questa storia che sembra davvero scritta da me, perchè è quello che ho provato in un preciso istante della mia vita...e avrei voluto che continuasse così, come la storia continua...
So chi devo ringraziare per il regalo che ho ricevuto, il biglietto per vedere lo spettacolo di questa sera. Ma il modo e il momento e il solo fatto che questa persona ha perso due minuti del suo tempo, per leggermi e capire quello che volevo dirgli, e regalarmi questa felicità...è così semplice e puro.
Lo sapevo che era fatto così, anche se non lo conosco di persona. Perchè traspare da quello che scrive, il suo essere gentile, il suo essere pacato ma deciso, generoso ma non impietosito.
Grazie Signor Erri De luca, io questo giorno non me lo scorderò mai.
http://www.teatropuccini.it/stag.html
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giovedì 4 febbraio 2010
Tempo libero
...il tempo per me è sempre stato un nemico...mi mancano sempre tre minuti e mezzo...perdo sempre il treno per 1 minuto netto...esco dai luoghi appena prima che un evento magnifico sta per accadere...
...adesso di tempo ne ho quanto ne voglio, ciò nonostante son sempre in ritardo...
...ma ieri tornavo dalla città e mi sono soffermata a guardare le persone che camminavano intorno a me...
...chi aveva un passo svelto, come le signore con le molteplici buste della spesa che correvano a casa a trasformare tutte quelle deliziose materie prime in piatti gustosi per tutta la famiglia, i signori di una certa età che invece fuori dal caffè discutevano con tutta calma della partita di calcio della sera precedente...mamme con i loro piccoli tutti rinvolti in sacchi porta neonato colorati per ripararli dal freddo che in questi giorni attanaglia il paese guardavano assorte le vetrine dei saldi...
...e io sola che passeggiavo con la compagnia di me stessa...pensavo soltanto a come le cose capitano nel momento sbagliato a volte...nel senso che io adesso avrei potuto stare con mia nonna se lei ci fosse sempre...è un pensiero che mi porto dentro da qualche giorno...mia nonna non era autosufficiente, e quando ho iniziato a lavorare la vedevo poco. Ma tutte le volte per lei era una gioia. Si vedeva dai sorrisi che mi faceva, da come gli occhi si ingrandivano per prendermi a fuoco tutta intera. Quando le portavo qualcosa, un dolce o magari un bel sacchetto pieno di caramelle gelees, erano grasse risate di felicità pura. Lei adesso non c'è più, e io avrei ora il tempo di dedicarmi a lei.
Vedo ancora una mamma che prende la sua bimba a scuola, la piccola inizia a raccontarle come è andata la mattinata, ma alla donna inizia a suonare il cellulare e perciò la bimba si zittisce. Si vede che la mamma è premurosa verso la figlia, sicuramente appena staccherà il telefono chiederà alla figlia di continuare il racconto. Ma forse non avrà il tempo per fare i compiti con lei, per portarla a danza, per trovare insieme il vestito di carnevale.
Io invece ce l'ho questo tempo.
Ora, se io avessi QUEL bambino, potrei dedicarmi interamente a lui, stargli vicino come non mai e magari ci divertiremmo tantissimo anche solo per un breve periodo, ma da ricordare tutta la vita. Andremmo a vedere i monti qui vicino, magari adotteremo un albero, in biblioteca troveremo qualche libro adatto alla cura di quel nostro gioiello naturale.
E poi chissà quante altre cose mi verrebbe da scrivere se gli occhi non mi si riempissero di lacrime.
mercoledì 3 febbraio 2010
Eccoci...
Dalle mie parti, in Toscana, eccoci si dice non soltanto quando si arriva in una casa/appuntamento/in ritardo al cinema, insomma non soltanto quando c'è qualcuno che ti aspetta e tu arrivi.
Si usa anche per commentare quando qualcuno fa qualcosa di azzardato, di sciocco, insomma quando compie un'azione irreparabile alla sua vita: Eccoci! L'ho fatto, dunque. Ho aperto questo blog.
Non so di preciso perchè, oddio, no, lo so. So che ho parecchio tempo libero, che mi piace molto leggere, che ho voglia di imparare, che posso raccontare quello che vedo, come mi va il mondo, molte volte stretto stretto mi va. E magari leggere i pensieri di altri sui miei, condividere delle opinioni.
Insomma sta per cominciare una New Real Disaster della mia vita.
Perciò...S T A R T .
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