sabato 27 marzo 2010

Magnifica età..


...un signore di anni 80 passati da un pò, mi parla del suo diabete.
Lo ha scoperto da poco, da pochissimo, i valori sono molto alti e la dottoressa lo ha obbligato a dieta stretta. Ma lo sa signorina, mi dice, non mi pesa troppo sopratutto perchè è venuto anche a mia moglie, nello stesso tempo, quasi con gli stessi valori e la dottoressa ci ha dato la stessa dieta.

La stessa dieta.

Le stesse 4 fette biscottate, la stessa quantità di pasta e di verdura, la stessa mela dopo il pasto.
Niente più vino. Ma insieme. Come la nostra vita.

Vissuta Insieme.

Mi dice che fra pochi mesi, tre, festeggeranno le nozze di diamante. Ha sempre fatto finta di scordarsene, anche nei primissimi anni, proprio perchè sapeva che sarebbero arrivati a questa tappa speciale della loro vita insieme e pertanto ha passato tutta la loro vita insieme a fantasticare sulla festa a sorpresa che darà per loro, ma sopratutto per lei, per quello che è stata per lui, per come sono riusciti a stare accanto per così tanto tempo ed avere lo stesso luccichio negli occhi di quando erano fidanzati, di come hanno passato la vita stretti stretti, di come sono riusciti a riportarsi nel porto dell'altro. Tutta la vita a pensare a come dirglielo che la ama ancora.

Nel frattempo mi chiede se per lei posso trovare degli aghi per la misurazione della glicemia più fini possibili...

"Sa, la mia signora ha delle manine così piccole, della dita così fini che mi piange il cuore tutte le volte a vedere che se le deve bucare...son così belle che vorrei poterlo fare io per lei."

Mi sono commossa. Una vita insieme e questo signore ha ancora senso di protezione e amore per sua moglie.

Lo auguro a tutte le persone che lo possono capire.

mercoledì 24 marzo 2010

F U G H E


Dici che proprio adesso che hai ritrovato una specie di piccola stabilità vuoi prendere ed andare da un'altra parte, in un altro luogo, in un altro mondo?
No, dico, ma ti sei impazzita? Non lo hai fatto quando potevi, non lo hai fatto quando era il momento di tagliare il cordone ombelicale con la tua famiglia, con tua madre con cui hai questo rapporto strano, nemmeno conflittuale, soltanto strano, in cui ti la chiami, la cerchi, e poi ti fa rabbia, ti fa uggia, non riesci ad accettare i suoi modi, le sue vocine, i suoi stupidi ragionamenti, o ancor più da te odiati rimpianti o colpevolizzazioni.
Non sei scappata quando eri in Spagna proprio perché, guarda caso, la macchina era la tua, o meglio di tua madre e dovevi riportargliela.
E poi tua nonna , chi le avrebbe fatte le punture? No, l'infermiere non saprebbero state in grado.
Non potevi decidere di partire dopo tutto quello ce hai patito qui, dopo che tu non avevi più una casa, non avevi che una valigia che ti è stata fatta alla rinfusa per buttarti via, non dicevi che non sapevi da dove ricominciare, che avevi gli occhi della gente addosso, che erano pieni di pietà per tutto quello che ti è successo, per quello che hai passato dentro, e per il prestigio che avevi perso fuori.

E adesso vuoi scappare?

Perchè non lo hai fatto quando me lo hai detto veramente? Quando mi hai detto che avevi sbagliato, che non ti dovevi lasciare coinvolgere, lasciarti avvicinare così da me, rimanere vicini e sospesi non ti faceva bene.
Poi quelle coincidenze, quelle stelle cadenti che ti hanno stupita ed illuminata, ed io ti ho detto che ero pazzo di te e tu hai ceduto ai nostri respiri vicini...e volevi scappare da me...quante volte ti ho ripreso ma soltanto con le parole, parole dell'anima che vanno ad un anima aperta, la tua, che mi vuole perchè le nostre di anime si appartengono...allora forse non sei riuscita a scappare, io ti ho lasciato la porta aperta, tu hai deciso di rimanere qui, in questa casa, accanto a me.
Ti aspetto come dici di aspettarmi tu.

Con il cuore all'ombra di rossi papaveri.

lunedì 22 marzo 2010

Ho Paura Torero



Vuoi sapere tutto del mio passato.
Per capire se ti puoi fidare.
Rinunciare alla vita e non morire,
questo è amore, non quello che c'è in te.


Ferma il tempo nelle tue mani,
rendi questa notte eterna.
Perchè non debba andar più via,
perchè non venga il mattino.


Il tuo respiro fatale,
fuoco lento
che brucia le mie ansie
e il mio cuore.

Le canzoni, i suoi testi, sono presenti in questo libro di un autore cileno che ci riporta dritti dritti a Santiago, nel periodo della dittatura, dove si contrappongono i mondi dei militari a quelli della gente.
Mondi pararelleli che si sfiorano appena, il mondo dei trans, della gente normale, delle baracche...che si incontra appena con quella del generale, uomo duro all'apparenza ma in balia della moglie e delle sue paura di bambino che riaffiorano nei suoi sogni.
Il punto di incontro tra loro è Carlos, ragazzo meraviglioso, dalle fattezze divine, che prepara un attentato per uccidere il dittatore, che conosce per caso la Fata, il protagonista di questo libro, autore di tovaglie ricamate ricercatissime dalle signore dei vari militi dai gradi alti, trans a tutti gli effetti, vera donna di altri tempi, ricercata nella sua sciattezza, vera e propria checca di strada.
Naturalmente si innamora perdutamente di questo giovane ragazzo, che la usa per portare nel suo appartamento casse piene di libri per la fata, in realtà munizioni e quant'altro per organizzare l'attentato a Pinochet.
Un pic-nic da veri fidanzatini d'america, con tanto di cappello della Fata invidiato dalla moglie del generale, e tutt'intorno questa attesa della Fata, attesa che lui arrivi, che lui si confidi su quello che in realtà sta accadendo, tutto su di uno sfondo politico cileno di quegli anni, pieno di comunicati del fronte popolare che la Fata non vuol sentire, dirottando la stazione su queste canzone d'amore struggenti. Sarebbe veramente bello se durante la lettura si potessero ascoltare queste canzoni, le lingue spagnole si prestono poi ai testi struggenti con le loro cantilene, si potrebbe veramente capire il dolore di un uomo nato in un corpo sbagliato, innamorato altresì di un ragazzo scolpito ma anche un cervello ma troppo lontano dal suo mondo...oppure soltanto un ragazzo, che non riesce a lasciarsi andare davvero solo per gli stereopiti del tempo. O di tutti i tempi.

mercoledì 10 marzo 2010

...Ebbene...


...si, da lunedì ho un nuovo lavoro. Durerà un anno e poi si vedrà. Adesso mi voglio solo godere il fatto di avere almeno per qualche giorno la sensazione di stabilità, di potermi comprare quella penna con il pupazzo sopra che vedo tutte le mattine in una vetrina e che il mio io interiore mi dice di non comprare per sprecare due euro e cinquanta in una sciocchezza...posso comprare quel cioccolato per fare l'uovo al mio Principino...posso guardare questo nevischio che non attacca alla terra proprio perchè non ci sono le condizioni...forse non avrò le condizioni perfette al momento...forse anche io non atteccherò...ma ci voglio pensare domani...non adesso.

giovedì 4 marzo 2010

DYNAMO CAMP




...tra le due belle notizie che mi fanno tirare su il capo-chino c'è questa ammissione al campo formativo per diventare volontario della Dynamo Camp.
Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. E' situato sulle mie montagne, a Limestre in provincia di San Marcello Pistoiese, e permette camp settimanali gratuiti per questi bambini particolari, permette loro di essere bambini a tutti gli effetti, di riprendersi i loro spazi e i loro sogni, per una settimana saranno soltanto piccoli che devono prendere fiducia in loro stessi partecipando a laboratori, giochi, attività in piscina, canti e balli...

Io, ho fatto domanda, ho visitato il sito http://www.dynamocamp.org , ho seguito Linus che ne parlava su Radio Deejay, ma non mi ero resa conto di quanto fosse veramente grande ed efficiente la struttura, ma soprattutto quanto fosse a misura di bambino.

Entusiasta dell'accoglienza, ero li per fare un colloquio, ci hanno fatto commuovere in teatro con la visione di un filmato di un piccolo ospite che ha partecipato al camp l'anno scorso. Dopodichè è partita la visita alla struttura. E' c'è davvero di che essere entusiasti...dalle casette per dormire, alla mensa, il teatro e la piscina coperta, l'arrampicata e il percorso sugli alberi, la fattoria con tantissimi cavalli e alri animali e campoi di calcetto e basket e il tiro con l'arco...Insomma un vero e proprio camp a dimensione di bambino per riuscire a far passare una settimana in allegria a questi piccoli bambini speciali.

Abbiamo tutti una possibilità...dedicare un pò del nostro tempo a loro diventando volontari...e per vedere la struttura il prossimo venerdì 12 marzo ci sarà uno spettacolo teatrale in inglese con la possibilità di cena con offerta libera di euro 10,00 per raccogliere fondi. Tutti i dettagli a questo link: http://www.dynamocamp.org/images/dynamo/volontari/locandina.jpg

Tutti possiamo far si che questi bimbi possano continuare a sorridere!

mercoledì 3 marzo 2010

...giorni di strani eventi...



So che in questi giorni non sono stata un granchè...ma io ogni tanto penso...e se penso troppo divento caotica, perdo la bussola e non vedo bene la strada...

...ma devo dire che da un pò di tempo ripensavo agli anni passati...alle gioie e ai dolori...alle persone che ho conosciuto...a quelle che ho perso e poi ritrovato...a dei veri amici persi ma sempre dentro il mio cuore...

...a casa di mia madre ho ritrovato una vecchia scatola piena di fotografie...e la nostalgia è salita alle stelle...ed eccolo li, il mio migliore amico, colui che c'era sempre per me e io per lui, quello che potevo chiamare a qualsiasi ora, quello che mi asciugava le lacrime, quello che mi guardava e capiva e io lo stesso con i suoi occhi, quel ragazzo che aveva quel carattere così diverso e distante dal mio che quasi non capivo...e forse fu proprio questo ad avvicinarci...

Io sapevo tutto di lui e lui di me. Sono stati anni indimenticabili. Di crescita, di cavolate, di bagni e tuffi, di discoteche, di divertimento, di paura, di amore...

Era da un pò, dicevo, che ci pensavo. A farmi viva con lui. Ci provo con un messaggino mi chiede chi sono. Rispondo sincera. "Che piacere che mi fa". E allora vediamoci. "E allora ci vediamo si. Vieni a Firenze a trovarmi dai."

Uno dei ricordi più belli che avrò nella mia vita sarà il suo sorriso che si affaccia sul suo viso appena mi vede. Non me lo dimenticherò mai. Come mai più mi ritroverò distante da lui.

Ci saremo sempre. Per noi. Senza condizioni. Senza stereopiti o menate. Questa è la vera amicizia.

Parto Da Qui.

Traguardi Lontani




Questa meta che si allontana piano piano...quasi in pace...

Io che continuo come a sprofondare, anche io molto lentamente, sento che i piedi nelle due staffe si allontanano l'un dall'altro, come due persone che si ritrovano non più gemelle...

Ogni tanto qualcuno mi fa alzare il capo, parla di speranza, di futuro di una stabilità che bramo con tutta me stessa...ma poi quando tutto sembra vicino, mi sfugge dalle mani, non riesco a trattenerlo e sento, vedo, capisco che non posso fare nulla che non dipende da me...

...come in quei sogni in cui qualcuno, magari la tua nonna, ti dice qualcosa e tu non capisci, oppure ti chiede di passargli il sale che è sulla tavola e tu non lo vedi...ti guarda e muove la bocca...ma tu non senti le sue parole dolci per te...sei sorda...immobile...

...il capo allora, si rimette al suo posto, chino su te stessa...e non sento più nulla...

...vorrei saper disegnare...aghi...spilli...su di me...per far riaffiorare le mie emozioni...sentirei qualcosa...sentirei il mio mondo..che vive...che urla...

lunedì 1 marzo 2010

...sospesa...


...in un limbo...come se fossi acqua portata via da una leggera corrente...che mi fa sbattere a destra e a sinistra...ma piano, quasi dolcemente...quasi che i lividi che mi procura siano piccoli doni che mi faranno ricordare un giorno questi dolori...

...io mi ritrovo dentro al mondo che mi spinge giù, in un baratro senza fine, come un ascensore vecchio, di quelli che vanno piano, di quelli che per fare un piano ci vuole molto, tanto, che magari ti sistemi un attimo in quel piccolo specchio...

...io in quello specchio non mi ci vedo più, come se fossi stata cancellata...o forse sono troppo bassa per arrivare a specchiarmici...

...una vocina urla dentro di me...reagisci, alzati, scappa fuori, prendi la porta e corri, non saprai per dove ne chi incontrerai...ma almeno sarai in movimento, nel giro, in giro...

...ma resto qui. Immobile. Sospesa.