In passato, per timidezza prima, per gelosia altrui poi, non mi dedicavo molto al saluto, cioè succedeva a volte che proprio non lo praticavo.
Vedevo da lontano qualcuno, magari facevo finta di non vedere o addirittura cambiavo lato della strada.
Non so di preciso cosa ha fatto scattare questa mia NON reazione, io mi vergognavo e basta. Ecco, ho trovato l'espressione che più mi si addiceva. Vergogna.
Mi vergognavo a salutare. Di essere io per prima a farlo. Quando poi non "potevo" farlo per gelosia, avrei quasi voluto, ma poi c'erano i musi lunghi, i litigi, i rimproveri, i silenzi.
Mi sono accorta invece oggi di quante persone ho VOLUTO salutare proprio oggi.
Pedalavo per una viuzza del centro storico, una via storica, lunga e dritta, che ad un certo punto ha una piccola traversa che ritorna nella via che ospita la Chiesa della Madonna, con la 3° cupola più importante di Italia, da cui si vede uno scorcio proprio della cupola. Mi piace voltarmi un attimo a guardarla, mi piace il cielo che si vede dietro, le guglie e gli archi che la innalzano.
E sorridendo mi sono accorta che adesso saluto. Saluto tutti, amici e conoscenti, semplici clienti di quando lavoravo per mia madre, persone sconosciute che erano in un negozio con me poco prima.
Naturalmente, dato che mi succede sempre di vedere una o più persone sconosciute per periodi più o meno lunghi in ogni dove in ogni luogo in ogni momento, mi ritrovo spesso una persona di età media, con i capelli bianchi, che ha iniziato a venire nello stesso bar in cui faccio colazione di mattina, all'edicola, in strada, davanti ad una fermata di autobus e vicino ad un agenzia di viaggi. So che starà con me per un pò, lo vedrò fisso dovunque e poi non so...
Comunque, stasera, l' ho salutato.
anche a me piace salutare. Sempre.
RispondiElimina...avrei voluto salutare per tutta la vita...non soltanto per una parte di essa...
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