martedì 27 agosto 2013

Una domenica di Gennaio

…ma basta con questi trentenni paurosi, rumorosi finti piagnoni, eccessivamente piscialetto, cagoni sotto, basta con questi uomini che ti conoscono e sei bellissima, ti seguono, ti rincorrono, si mobilitano per avere il tuo numero, ti tartassano a tutte le ore, cercano di te su face book, cosa ti piace, cosa non ti piace, cosa hai letto, pubblicano una frase ad effetto, precisa sputata a quella che tu hai postato una settimana prima di conoscere lui…




…e che tu sei tutto il loro mondo, che ti aprono lo sportello della macchina prima di offrirti la cena, ma va bene anche se rimaniamo a casa, cuciniamo una cosa al volo, ti va? E poi rimaniamo a guardarci i film preferiti del piccolo bambino mai cresciuto, prima quello e poi quell’altro con lui accanto che anticipa ogni battuta, tutte le sa tutte, e poi ti prende e ti bacia e fa l’amore con te e ti chiede cose che mai avresti nemmeno immaginato…



…e poi un altro giorno di mail e messaggi e chiamata in pausa caffè in pausa sigaretta in pausa pranzo in pausa bagno e la sera quando torna in autostrada ti chiama e ti dice che ti passa a prendere che vuole vederti che lo sa che ci siamo visti anche ieri ma dai quando si sta bene perché no al diavolo le regole dei tre cinque dieci giorni voglio vederti e ti passo a prendere io magari porta pure lo spazzolino…



…tu la sera dopo vai in palestra e aperitivizzi con le amiche e lui appare proprio in quel bar con un suo amico che puta caso è stanco, deve alzarsi presto domani, e lui si mette al tuo tavolo, fa il simpatico con le tue amiche, chiede cosa fanno dove lavorano se sono fidanzate e alla fine quando tutte ci alziamo lui ti chiede se gli va di vedere un film a casa sua…di nuovo…



…e tu, una domenica mattina, ti svegli nel suo letto e hai voglia di cucinare e di mangiare del buon pesce e gli dici che arrivi un secondo al super qui dietro che è aperto e vai a prendere qualcosa di buono…torni con una buona spesa e una buona bottiglia di vino, cucina per te e per lui, non solo per lui, anche per te che ne avevi voglia di quel pranzettino li e basta…



…e lui la sera, che dovevate vedervi per comprare delle cose su internet per casa sua che aveva chiesto il tuo parere gli fa male la testa…vabbè dici tu vengo lo stesso guardiamo un attimo e lui non crede sia il caso poi lo ha chiamato il suo amico che ha litigato con la donna, e quindi forse passa lui o va da lui ancora non lo sa, e poi tu che sei uscita con le amiche te lo ritrovi in giro con tutti i suoi amici, non solo quello che ha litigato con la donna, semi ubriaco che ti sorride…



…e poi sparisce in un attimo in una stradina fra due locali, quella famosa stradina da cui le persone fighe e che ti piacciono un po’ non tornano più su, e gli mandi un messaggio carino con uno smile, perché non capisca che tu gli stia facendo pressione, perché in effetti non gliela fai, e niente, lo chiami ed è spento, stranissimo lui sempre così connesso, cerchi la sua macchina e la trovi sotto casa sua…gli suoni il campanello e lui non risponde…



…ma scende giù…e ti dice che non gli sembra il caso di continuare, perché lui esce da una situazione lunga e complicata e si vuole divertire, vedere gente, conoscere ragazze, fare nuove amicizie, andare nei locali, fare serata con gli amici e tu, si tu sei una persona fantastica, bella e piena di vita e simpatica e intelligente e ironica e tutto e di più ma ora no, adesso non è il momento che una come te entri nella mia vita, io non voglio farti soffrire, perché non lo meriti…



…e tu che ti chiedi cosa c’era dentro l’aperitivo, se per caso avevi mai chiesto qualcosa, delle cose tipo ti andrebbe di conoscere la mia migliore amica, c’è una cena a casa di mia sorella, potremmo andare al cinema al mare in collina ai laghi nella stessa palestra allo stesso club dalla stessa estetista oppure comprarsi un criceto a metà, scegliere la stessa password su account mail diversi, avere un gusto preferito di gelato in una determinata gelateria o andare a vivere insieme…



…ma no, non lo hai fatto…hai davanti un classico piscialetto maschio trentenne…



Ecco quello che può fare uno spaghetto alle vongole con un buon Felluga una domenica di gennaio.





 

martedì 6 agosto 2013

Non vedo l'ora

 



"Come conchiglia abbarbicata e sola

sul torace del tuo scoglio mi addormento.

Resisto ai flutti della mia impazienza

sentendo che il tuo cuore batte lento."

V. Lingiardi

sabato 3 agosto 2013

...ci vuole pazienza in amore...

Ci vuole pazienza in amore


e anche impazienza,



luce ma lasciare

spazio anche per l'ombra.



Lo sa il vecchio pino, alto, nel cortile

che ha veduto dalle finestre

e fermato il volo

di parole che per tristezza volevano buttarsi

e poi ha veduto



vetri spalancarsi al sole

spinger via paura, stanchezza

e il morire delle case.



Lo sa che ha trattenute appese

le voci cambiate dei ragazzini

e le occhiate delle donne

sole a fumare alle finestre.



Ci vuole pazienza nell'amore

e anche furia,

la furia bella dei bambini

che ridono e capriòlano

quando ritorna qualcuno,

e fan le corse in corridoio, si fan notare



e quella del pino antico che nel gelo

e nel cupo silenzio della città

stringe le radici, nascoste

come un ferito le sue cicatrici.





(D.Rondoni)





  ...pazienza e attesa...

giovedì 1 agosto 2013

Però un Paese ci Vuole



"Stavo come si sta, talvolta, piantati su di un binario. Quando hai corso, sudato, trascinato, imprecato, temuto, ma poi il tabellone te lo dice: 38 minuti di anticipo. Non è la felicità, ma di certo è la pace. Un senso di appagamento perchè, per quanto sta in te, tutto quello che da te dipendeva è stato fatto. Tutto quello che deve ancora accadere dipende ormai solo dal treno. E si può guardare e sorridere a qualcuno, godersi il sole o la pioggia che c'è, accendersi lentamente una sigaretta, e dirsi che quel che ti accade è la tua vita.
Per quanto stava in me, ero tornata. Avevo rivisto mia madre. Avevo riconosciuto e riamato Carlo e Cinzia. Non avevo detto un abituale no preventivo all'amore di Franco che continuavo a non conoscere. Avevo ritrovato, pur senza riconoscerlo, un paese. Convivevo senza drammi con un pacco di buste gialle vuote.
Ero anche riuscita a pensare che quel finale di FUGA SENZA FINE, per me che stavo piantata sul binario con 38 minuti di anticipo, poteva tornare a essere solo una bella frase.
Ne' bene, ne' male. Stavo come stavo.