domenica 21 febbraio 2010

...OGGI...




"Allora, adesso sei pronta a girare il mondo insieme a me?"

"Si."

In quel momento, il mondo, mi restituiva quello che mi aveva preso: la pace DI me stessa.

mercoledì 17 febbraio 2010

...pepepepepe Carnevale...pepepepepe...

Si capisce che in questo periodo passo da alti e bassi...fine settimana bassissimo di umore...nonostante mega caccia al tesoro per il Principino e grossissimo regalo ricevuto..non riuscivo a trovare una via per far si che la mente si occupasse di altro che non fosse la mia situazione lavorativa e futura...

Ma eravamo a Viareggio, tutto intorno i resti di una domenica di carnevale, festa che causa parenti non particolarmente felici di trovare vestiti e travestimenti, non ho mai festeggiato veramente. In una vetrina della famosissima passeggiata, vediamo un poster a grandezza naturale di UP il cartone MERAVIGLIA della Disney.
Ci guardiamo un pò innamorati, perchè noi ci siamo innamorati di questa storia così delicata e fantastica, pura e che magari un giorno potrebbe accadere veramente a qualcuno di noi...
Insomma ci guardiamo e ci basta. Ci è bastato per capire che ci saremmo vestiti così per il martedì grasso, e saremmo venuti a festeggiare nuovamente a Viareggio.

Ed io ho ritrovato lo slancio del fare, iperattiva nel cercare/fare/preparare/disfare/recuperare
i vari oggetti che mi servivano per i vestiti, poi nel colorare, incollare, svitare, sforbiciare, mettere cerotti di winnie the pooh sulle ditine tagliuzzate, e poi provare, vedere, cercare...nomi, bandierine, treppiedi, palle da tennis, palloncini...
Già i palloncini, soltanto avere 15 palloncini legati al polso mette un'alllegria che mi ce ne vorrebbero almeno un paio al giorno e me ne starei tranquilla...come una camomilla...

E poi sentire la risata del mio Principino appena rientrato di corsa dal lavoro, sentirla mentre si veste anche lui, da bimbo che ci sta perfetto nella parte...e lui che continua a dire "Perfetti, siamo perfetti." e pensare che veramente lo eravamo.

E poi scesi dalla macchina, lontani dalla bolgia e non eravamo fose troppo convinti, invece vedere che le prime persone incontrate ci riconoscevano e apprezzavano i costumi e l'idea...
Siamo passati a salutare la miglior cuoca viareggina, la Sonia che gestisce il ristorante pizzeria anche a taglio Rizieri, dove se vi capita, fatevi fare un piatto di trabaccolara, ne restereti entusiasti, che ci ha scattato gentilmente la foto all'interno del suo locale...

La serata è continuata nel migliore dei modi, i bambini ci riconoscevano e stavano tutti con il naso all'insù guardando i palloncini,i ragazzi che ci riconoscevano si complimentavano per l'idea e per la realizzazione dei costumi...addirittura diverse persone ci hanno chiesto di fare delle foto insieme...che bello!!!

Grazie. A tutti. A tutti quelli che mi hanno dato una mano, ai colori che erano sul mio tavolo, alla colla liquida quella bianca che tra le mani si è staccata come un visitors e il suo odore mi ha riportato all'asilo..grazie a chi mi ha sopportato e chi mi ha supportato...a tutti quelli che vedendoci ci hanno sorriso...a chi mi ha aiutato con una parola quando le lacrime scendevano a fiotti..e il mio Principino. Perchè io senza di lui non sarei tutto questo. Caoticadentro.

http://maps.google.it/maps/place?rls=ig&hl=it&source=hp&rlz=1R2ACPW_itIT358&um=1&ie=UTF-8&q=rizieri+viareggio&fb=1&gl=it&hq=rizieri&hnear=viareggio&cid=9325097135132628182

lunedì 8 febbraio 2010

Ciao Signor Franco Ballerini


Ormai lo abbiamo capito tutti che gli organi di informazione si avvicinano agli sport figli di qualche dio minore soltanto quando un grande di un altro sport, più famoso, più seguito ci si avvicina, oppure quando avviene una tragedia.
Il rally è stato portato sotto i riflettori da un campione con contratto non rinnovato in formula uno e passato per almeno un annetto al mondiale wrc per assicurarsi lo stipendio, oppure quando famosi campioni di vari sport hanno partecipato tutti insieme appassionatamente ad una gara, con grossi bolidi super sponsorizzati, con tutti gli onori del caso.
Ieri, queste due possibilità si sono verificate nello stesso momento.
Un famoso campione, ha perso la vita su di una macchina da corsa, nelle strade pistoiesi, proprio su quelle strade famose per essere pedalate la domenica da tanti appassionati di un altro sport a cui lui aveva dato tutto: il ciclismo.
Lui, era il Commissario Tecnico della nostra squadra di ciclismo. Lui era nato a Firenze, ma a tutti sembrava che fosse nato qui, tra le nostre strade. Cresciuto qui. E' stato allenato o forse allevato qui. Scrivo che a tutti sembrava, perchè non era solo conosciuto per quello che era, per quello che faceva quando montava in sella oppure guidava dal finestrino della macchina i suoi, i nostri atleti ai mondiali. Queste cose si sapevano perchè si vivevano. Tutti lo conoscevano dal vivo, era sempre impegnato in qualche piccola manifestazione, passava dal circolo, andava in centro o al cinema. Le feste paesane le ha presenziate tutte praticamente, se non andava a ritirare un premio assegnatoli, passava a salutare qualcuno, a rappresentare la sua attività sportiva da campione umile. Non si è mai montato la testa, salutava tutti e non ha mai sbuffato se qualcuno li chiedeva un autografo o una stretta di mano.
Ognuno ha un proprio ricordo personale. Anche io ho il mio. E' venuto presso la società di noleggio per cui lavoravo a prendere la macchina che lo avrebbe portato all'aereoporto per andare dall'altra parte del mondo per i mondiali. Mentre compilavo il contratto, gli ho chiesto la conferma della destinazione. Volevo fargli gli auguri, ma in genere gli sportivi non li amano. Poi mi sono ricordata che frequentavamo lo stesso campeggio estivo diversi anni fa. Gli ho chiesto se si ricordava. La risposta non solo fu affermativa ma mi disse che tuttora lo frequentava nel periodo estivo, per la tranquillità del luogo, la lontananza dai posti vip e modaioli e sopratutto la sicurezza per i suoi bambini, averli sotto controllo in un campeggio voluto da un'associazione di volontariato e perciò molto sicuro era importante per Lui.
Questo era Lui, semplice, umile. Per questo così amato, per questo ammirato, non solo per le sue coppe, non solo per le sue magnifiche vittorie e la sua professionalità da commissario tecnico, con il quale ha portato la nostra nazionale italiana a vincere. Lui era riuscito a creare il gruppo, a parlare e farsi ascoltare. Con quella faccia che quando sorrideva sembrava che te l'avesse fatta sotto il naso. Ma con lealtà.
Ieri sulle nostre strade, sulle sue strade, facendo una cosa per cui aveva passione, ha perso la vita. Ci ha lasciato in un attimo. Per una fatalità. Per quello che potrebbe succedere a tutti coloro che su di una macchina da corsa ci salgono. Ieri se ne è andato un campione, un grande campione, dello sport, che ha fatto tanto per lo sport, un campione della vita vera.
Purtroppo, i giornali, i media, non vengono a vederti mentri ti alleni, mentri lucidi, mentre sviti, stringi, smonti, rimonti, provi il casco, le scarpe e la tuta, mentre cerchi di ricordare se dopo quella curva c'è una destra o un dritto, se conviene prenderla a tutta velocità o iniziare a tirare un pò il freno prima. Non ci sono quando ci si ritrova la mattina, prima di cominciare la gara, dove ci sono tutti, strette sincere di mani pronte per infilare i guanti, quando tutti si danno pacche sulla spalla e si iniziano ad incolonnare. i media non ci sono dopo quando a fine gara, i concorrenti si fanno i complimenti, quando i vincitori vanno dai vinti, con visi autentici a complimentarsi comunque, o ad informarsi sul perchè di un ritiro. Non ci sono i giornali quando si inizia a rimettere tutto perchè la gara è terminata e gli addetti ai lavori corrono su per la strada a cercare di vedere almeno per un attimo sfrecciare quell'atleta per cui hanno preparato magari per intere nottate l'assetto giusto.
Franco Ballerini, il Signor Ballero, ieri ci ha lasciato per una fatalità, facendo una delle cose che più amava. In queste righe qui sopra non si capisce quali dei due sport perchè non è importante se il mezzo fosse a due o a quattro ruote.
Il risultato, ahimè, non cambia.

sabato 6 febbraio 2010

Un Curioso Sabato..come un altro quindi...

...quindi sono qui davanti al pc, lo stereo suona i Massive Attack che con questa pioggerellina e la luce stranamente giallognola dalla finestra ci stanno da dio...

...oggi non ho niente da fare...ed è strano come fino a pochi direi anzi pochissimo mesi fa, questa cosa mi avrebbe fatto impazzire...avrei iniziato a chiamare qualcuno, anzi sarebbe già stato tutto programmato da almeno una settimana...perchè io sono sempre stata malata di tempo, del tempo perso, del tempo da organizzare, del tempo da gestire, da gestire al meglio, facendo due cose insieme, tre cose insieme, quattro cose insieme...cosa si fa...si potrebbe andare qui o vedere in la...forse anche più in là..

...a dire la verità, un pò di panico l'ho avuto...ho mandato un messaggio ad un amico...forse prenderemo un aperitivo in centro...perciò ho quasi tutto il pomeriggio libero...ho la testa libera per tutto il giorno...

...mi sembra di star bene però...almeno ho il cuore all'ombra...senza troppi sussulti...posso organizzare quello che voglio...leggere, scrivere, spostare, disfare, ricucire, sonnicchiare...

...non so se riuscirò a gestirmi...non so se il cuore inizierà a traballare, a darmi colpi secchi per fermarsi almeno tre secondi...e farmi girare il capo...per poi ripartire sfalzato...

...ma adesso spengo e guardo un pò fuori...a volte quello che si vede è così speciale da rimanere incantati...





http://www.youtube.com/watch?v=fG8eQBSp9Ao

venerdì 5 febbraio 2010

Felicità Inaspettata...


...se ti succede di leggere un autore e rimanerne affascinata...è già una cosa bellissima...un libriccino di poche pagine di cui le parole ti rimangono dentro...ti piacciono così tanto che te le rileggi...e le impari a memoria...ma non come le poesie che ti facevano imparare a scuola e non le comprendevi nemmeno, cercavi soltanto di ricordare qual'era la parola successiva a quella che avevi appena pronunciato...

...capire che quello che l'autore vuole dire è quello che hai dentro e non riesci ad esprimere tu con le tue parole è meraviglia...

...come al solito ho queste coincidenze nella vita...ho preso un libro in biblioteca per leggere di più su quest'autore...e proprio uno dei due volumi scelti a caso verrà da Lui stesso rappresentato in questo fine settimana al teatro Puccini a Firenze...io rimango stupita...e la voglia di leggere questo libro inizia a far capolino dentro di me...e in una oretta mi leggo e rileggo questa storia che sembra davvero scritta da me, perchè è quello che ho provato in un preciso istante della mia vita...e avrei voluto che continuasse così, come la storia continua...

So chi devo ringraziare per il regalo che ho ricevuto, il biglietto per vedere lo spettacolo di questa sera. Ma il modo e il momento e il solo fatto che questa persona ha perso due minuti del suo tempo, per leggermi e capire quello che volevo dirgli, e regalarmi questa felicità...è così semplice e puro.

Lo sapevo che era fatto così, anche se non lo conosco di persona. Perchè traspare da quello che scrive, il suo essere gentile, il suo essere pacato ma deciso, generoso ma non impietosito.

Grazie Signor Erri De luca, io questo giorno non me lo scorderò mai.

http://www.teatropuccini.it/stag.html

giovedì 4 febbraio 2010

Tempo libero


...il tempo per me è sempre stato un nemico...mi mancano sempre tre minuti e mezzo...perdo sempre il treno per 1 minuto netto...esco dai luoghi appena prima che un evento magnifico sta per accadere...

...adesso di tempo ne ho quanto ne voglio, ciò nonostante son sempre in ritardo...

...ma ieri tornavo dalla città e mi sono soffermata a guardare le persone che camminavano intorno a me...
...chi aveva un passo svelto, come le signore con le molteplici buste della spesa che correvano a casa a trasformare tutte quelle deliziose materie prime in piatti gustosi per tutta la famiglia, i signori di una certa età che invece fuori dal caffè discutevano con tutta calma della partita di calcio della sera precedente...mamme con i loro piccoli tutti rinvolti in sacchi porta neonato colorati per ripararli dal freddo che in questi giorni attanaglia il paese guardavano assorte le vetrine dei saldi...

...e io sola che passeggiavo con la compagnia di me stessa...pensavo soltanto a come le cose capitano nel momento sbagliato a volte...nel senso che io adesso avrei potuto stare con mia nonna se lei ci fosse sempre...è un pensiero che mi porto dentro da qualche giorno...mia nonna non era autosufficiente, e quando ho iniziato a lavorare la vedevo poco. Ma tutte le volte per lei era una gioia. Si vedeva dai sorrisi che mi faceva, da come gli occhi si ingrandivano per prendermi a fuoco tutta intera. Quando le portavo qualcosa, un dolce o magari un bel sacchetto pieno di caramelle gelees, erano grasse risate di felicità pura. Lei adesso non c'è più, e io avrei ora il tempo di dedicarmi a lei.

Vedo ancora una mamma che prende la sua bimba a scuola, la piccola inizia a raccontarle come è andata la mattinata, ma alla donna inizia a suonare il cellulare e perciò la bimba si zittisce. Si vede che la mamma è premurosa verso la figlia, sicuramente appena staccherà il telefono chiederà alla figlia di continuare il racconto. Ma forse non avrà il tempo per fare i compiti con lei, per portarla a danza, per trovare insieme il vestito di carnevale.

Io invece ce l'ho questo tempo.

Ora, se io avessi QUEL bambino, potrei dedicarmi interamente a lui, stargli vicino come non mai e magari ci divertiremmo tantissimo anche solo per un breve periodo, ma da ricordare tutta la vita. Andremmo a vedere i monti qui vicino, magari adotteremo un albero, in biblioteca troveremo qualche libro adatto alla cura di quel nostro gioiello naturale.

E poi chissà quante altre cose mi verrebbe da scrivere se gli occhi non mi si riempissero di lacrime.

mercoledì 3 febbraio 2010

Eccoci...

Dalle mie parti, in Toscana, eccoci si dice non soltanto quando si arriva in una casa/appuntamento/in ritardo al cinema, insomma non soltanto quando c'è qualcuno che ti aspetta e tu arrivi.

Si usa anche per commentare quando qualcuno fa qualcosa di azzardato, di sciocco, insomma quando compie un'azione irreparabile alla sua vita: Eccoci! L'ho fatto, dunque. Ho aperto questo blog.

Non so di preciso perchè, oddio, no, lo so. So che ho parecchio tempo libero, che mi piace molto leggere, che ho voglia di imparare, che posso raccontare quello che vedo, come mi va il mondo, molte volte stretto stretto mi va. E magari leggere i pensieri di altri sui miei, condividere delle opinioni.

Insomma sta per cominciare una New Real Disaster della mia vita.

Perciò...S T A R T .