giovedì 12 settembre 2013




Credo che Diario di Scuola di Pennac dovrebbe essere obbligatorio per tutti gli insegnanti. 
Quasi come la Bibbia sul comodino per i preti.

martedì 27 agosto 2013

Una domenica di Gennaio

…ma basta con questi trentenni paurosi, rumorosi finti piagnoni, eccessivamente piscialetto, cagoni sotto, basta con questi uomini che ti conoscono e sei bellissima, ti seguono, ti rincorrono, si mobilitano per avere il tuo numero, ti tartassano a tutte le ore, cercano di te su face book, cosa ti piace, cosa non ti piace, cosa hai letto, pubblicano una frase ad effetto, precisa sputata a quella che tu hai postato una settimana prima di conoscere lui…




…e che tu sei tutto il loro mondo, che ti aprono lo sportello della macchina prima di offrirti la cena, ma va bene anche se rimaniamo a casa, cuciniamo una cosa al volo, ti va? E poi rimaniamo a guardarci i film preferiti del piccolo bambino mai cresciuto, prima quello e poi quell’altro con lui accanto che anticipa ogni battuta, tutte le sa tutte, e poi ti prende e ti bacia e fa l’amore con te e ti chiede cose che mai avresti nemmeno immaginato…



…e poi un altro giorno di mail e messaggi e chiamata in pausa caffè in pausa sigaretta in pausa pranzo in pausa bagno e la sera quando torna in autostrada ti chiama e ti dice che ti passa a prendere che vuole vederti che lo sa che ci siamo visti anche ieri ma dai quando si sta bene perché no al diavolo le regole dei tre cinque dieci giorni voglio vederti e ti passo a prendere io magari porta pure lo spazzolino…



…tu la sera dopo vai in palestra e aperitivizzi con le amiche e lui appare proprio in quel bar con un suo amico che puta caso è stanco, deve alzarsi presto domani, e lui si mette al tuo tavolo, fa il simpatico con le tue amiche, chiede cosa fanno dove lavorano se sono fidanzate e alla fine quando tutte ci alziamo lui ti chiede se gli va di vedere un film a casa sua…di nuovo…



…e tu, una domenica mattina, ti svegli nel suo letto e hai voglia di cucinare e di mangiare del buon pesce e gli dici che arrivi un secondo al super qui dietro che è aperto e vai a prendere qualcosa di buono…torni con una buona spesa e una buona bottiglia di vino, cucina per te e per lui, non solo per lui, anche per te che ne avevi voglia di quel pranzettino li e basta…



…e lui la sera, che dovevate vedervi per comprare delle cose su internet per casa sua che aveva chiesto il tuo parere gli fa male la testa…vabbè dici tu vengo lo stesso guardiamo un attimo e lui non crede sia il caso poi lo ha chiamato il suo amico che ha litigato con la donna, e quindi forse passa lui o va da lui ancora non lo sa, e poi tu che sei uscita con le amiche te lo ritrovi in giro con tutti i suoi amici, non solo quello che ha litigato con la donna, semi ubriaco che ti sorride…



…e poi sparisce in un attimo in una stradina fra due locali, quella famosa stradina da cui le persone fighe e che ti piacciono un po’ non tornano più su, e gli mandi un messaggio carino con uno smile, perché non capisca che tu gli stia facendo pressione, perché in effetti non gliela fai, e niente, lo chiami ed è spento, stranissimo lui sempre così connesso, cerchi la sua macchina e la trovi sotto casa sua…gli suoni il campanello e lui non risponde…



…ma scende giù…e ti dice che non gli sembra il caso di continuare, perché lui esce da una situazione lunga e complicata e si vuole divertire, vedere gente, conoscere ragazze, fare nuove amicizie, andare nei locali, fare serata con gli amici e tu, si tu sei una persona fantastica, bella e piena di vita e simpatica e intelligente e ironica e tutto e di più ma ora no, adesso non è il momento che una come te entri nella mia vita, io non voglio farti soffrire, perché non lo meriti…



…e tu che ti chiedi cosa c’era dentro l’aperitivo, se per caso avevi mai chiesto qualcosa, delle cose tipo ti andrebbe di conoscere la mia migliore amica, c’è una cena a casa di mia sorella, potremmo andare al cinema al mare in collina ai laghi nella stessa palestra allo stesso club dalla stessa estetista oppure comprarsi un criceto a metà, scegliere la stessa password su account mail diversi, avere un gusto preferito di gelato in una determinata gelateria o andare a vivere insieme…



…ma no, non lo hai fatto…hai davanti un classico piscialetto maschio trentenne…



Ecco quello che può fare uno spaghetto alle vongole con un buon Felluga una domenica di gennaio.





 

martedì 6 agosto 2013

Non vedo l'ora

 



"Come conchiglia abbarbicata e sola

sul torace del tuo scoglio mi addormento.

Resisto ai flutti della mia impazienza

sentendo che il tuo cuore batte lento."

V. Lingiardi

sabato 3 agosto 2013

...ci vuole pazienza in amore...

Ci vuole pazienza in amore


e anche impazienza,



luce ma lasciare

spazio anche per l'ombra.



Lo sa il vecchio pino, alto, nel cortile

che ha veduto dalle finestre

e fermato il volo

di parole che per tristezza volevano buttarsi

e poi ha veduto



vetri spalancarsi al sole

spinger via paura, stanchezza

e il morire delle case.



Lo sa che ha trattenute appese

le voci cambiate dei ragazzini

e le occhiate delle donne

sole a fumare alle finestre.



Ci vuole pazienza nell'amore

e anche furia,

la furia bella dei bambini

che ridono e capriòlano

quando ritorna qualcuno,

e fan le corse in corridoio, si fan notare



e quella del pino antico che nel gelo

e nel cupo silenzio della città

stringe le radici, nascoste

come un ferito le sue cicatrici.





(D.Rondoni)





  ...pazienza e attesa...

giovedì 1 agosto 2013

Però un Paese ci Vuole



"Stavo come si sta, talvolta, piantati su di un binario. Quando hai corso, sudato, trascinato, imprecato, temuto, ma poi il tabellone te lo dice: 38 minuti di anticipo. Non è la felicità, ma di certo è la pace. Un senso di appagamento perchè, per quanto sta in te, tutto quello che da te dipendeva è stato fatto. Tutto quello che deve ancora accadere dipende ormai solo dal treno. E si può guardare e sorridere a qualcuno, godersi il sole o la pioggia che c'è, accendersi lentamente una sigaretta, e dirsi che quel che ti accade è la tua vita.
Per quanto stava in me, ero tornata. Avevo rivisto mia madre. Avevo riconosciuto e riamato Carlo e Cinzia. Non avevo detto un abituale no preventivo all'amore di Franco che continuavo a non conoscere. Avevo ritrovato, pur senza riconoscerlo, un paese. Convivevo senza drammi con un pacco di buste gialle vuote.
Ero anche riuscita a pensare che quel finale di FUGA SENZA FINE, per me che stavo piantata sul binario con 38 minuti di anticipo, poteva tornare a essere solo una bella frase.
Ne' bene, ne' male. Stavo come stavo.

martedì 16 luglio 2013

Goditi il Problema


...pensavo fosse fresco, ironico, che parlasse del problema di accettare se stessi e quello che si è veramente...


...invece, purtroppo, è petulante, assordante, a volte noioso e scontato...il protagonista, ma anche un pò lo scrittore, deve accettare in primis il fatto che la sua non è una famiglia del mulino, il colore lo sapete già, e poi se stesso...e comunque la parte in cui si innamora di Sole è veramente insopportabile, ma non per la retromarcia del protagonista, ma proprio perchè una persona così verrebbe a noi a chiunque...altro che farci un figlio insieme...


Peccato.

mercoledì 10 luglio 2013

Il meglio che possa capitare a una briosche



"Il romanzo più interessante e divertente che abbia letto negli ultimi tempi: un occhio capace di calamitare tutte le informazioni, tutta la cultura, tutta la nostalgia per modi di stare al mondo irrimediabilmente perduti." Manuel Vázquez Montalbán

...cercatelo in libreria, in biblioteca...sfogliate le prime pagine...ne verrete rapiti...

giovedì 4 luglio 2013

"Libertà"




...leggo dal blog di Nina e mi innamoro...

http://sinfonina.blogspot.it/2013/07/ovunque.html


"Libertà" di Paul Éluard


"Sui miei quaderni di scolaro

sulla mia cattedra e sugli alberi

sulla sabbia sulla neve

scrivo il tuo nome





Su tutte le pagine lette

su tutte le pagine bianche

pietra sangue carta o cenere

scrivo il tuo nome





Sulle immagini dorate

sulle armi dei guerrieri

sulle corone dei re

scrivo il tuo nome





Sulla giungla e sul deserto

sui nidi e sui cespugli

sull'eco della mia infanzia

scrivo il tuo nome





Sulla meraviglia delle notti

sul pane bianco dei giorni

sulle stagioni fidanzate

scrivo il tuo nome





Su tutti i miei stracci d'azzurro

sullo stagno sole marcito

sul lago luna viva

scrivo il tuo nome





Sul campo sull'orizzonte

sulle ali degli uccelli

e sul mulino delle ombre

scrivo il tuo nome





Su ogni sbuffo d'aurora

sul mare sulle barche

sulla montagna demente

scrivo il tuo nome





Sulla spuma delle nuvole

sui sudori della tempesta

sula pioggia spessa escipita

scrivo il tuo nome





Sulle forme scintillanti

sulle campane dei colori

sulla verità fisica

scrivo il tuo nome





Sui sentieri risvegliati

sulle strade dispiegate

sulle piazze che trabordano

scrivo il tuo nome





Sul lume che s'accende

sul lume che si spegne

sulle mie ragioni riunite

scrivo il tuo nome





Sul frutto tagliato in due

dello specchio e della mia stanza

sul mio letto conchiglia vuota

scrivo il tuo nome





Sul mio cane goloso e tenero

sulle sue orecchie drizzate

sulla sua zampa maldestra

scrivo il tuo nome





Sulla pedana della mia porta

sugli oggetti familiari

sul flusso benigno del fuoco

scrivo il tuo nome





Su ogni carne accordata

sulla fronte dei miei amici

su ogni mano che si tende

scrivo il tuo nome





Sul vetro della sorpresa

sulle labbra intenerite

ben al di sopra del silenzio

scrivo il tuo nome





Sui miei rifugi distrutti

sui miei fari crollati

sui muri della mia noia

scrivo il tuo nome





Sull'assenza senza desiderio

sulla solitudine nuda

sui gradini della morte

scrivo il tuo nome





Sulla salute ritornata

sul rischio scomparso

sulla speranza senza ricordo

scrivo il tuo nome





E per il potere d'una parola

ricomincio la mia vita

sono nato per conoscerti

per nominarti."





...così scrivo queste parole che sento mie sulla pelle e imbusto tutto...stasera imbuco la lettera pensando forte forte Corri Postino Corri...è una lettera d'amore...

martedì 2 luglio 2013

...e chiederti...



...se magari, lunedì pomeriggio dopo il lavoro, ce ne andiamo a vedere un pò di mare...




Il desiderio espresso, era quello giusto.

sabato 22 giugno 2013

La Prima Stella d'Estate


...e vedere una stella cadente ieri sera...la prima di questa lunga estate senza di te...

...e pensare soltanto che tu non sia qui, accanto a me...

...e dispiacersi non perchè non abbiamo potuto guardarci negli occhi e scegliere un desiderio scherzando...

...ma solo perchè tu non ne abbia potuto goderne...

...sarà forse questo, l'amore?

giovedì 13 giugno 2013

Soltanto per leggere la Mary in modo diverso.

Questo non è un libro per chi ne sa, al contrario. E’ un libro per le persone che non ci hanno mai pensato, per quelle che non ci hanno mai fatto caso. Per le persone che hanno preso la Mary così, normalmente, nelle chiese, nei dipinti, nel presepe, nei santini, nei rosari. Come si prende Pinocchio a Collodi. C’è, sta li. Un’icona non emotivamente grande.


E’ un libro che rivaluta, che guarda questa donna da un altro punto di vista. Forse parecchie donne sono guardate in questo libro da un altro punto di vista.

Si parte da Eva, si passa per Santa Maria Goretti si finisce con il premio nobel Madre Teresa di Calcutta. E, in ordine, risollevando Eva dalla gravità della sua colpa sul peccato originale (d'altronde chi l’ha staccata la mela?), passando da Santa Maria Goretti, cioè una ragazzina idolatrata a mito dalla Chiesa perché si è fatta uccidere pur di essere pura come la Madonna, finendo appunto con Madre Teresa che sempre per la Chiesa “non rappresentava solo una campionessa di carità, era soprattutto una vestale della sua dottrina morale sulla vita, quella che maggiormente interferiva con la libertà delle donne di disporre di sé stesse”.

Ci si chiede del perché la Madonna rimane sempre giovane, anche quando suo figlio, più che trentenne muore. Nella Pietà di Michelangelo sembrano quasi due fanciulli.

Ci si chiede perché Adamo lavorerà la terra con sudore, e la donna invece partorirà con dolore?

Si parla dei dibattiti teologici maschili, quando si iniziarono gli studi sul parto indolore negli ospedali più all’avanguardia. Mentre nelle fabbriche più all’avanguardia non ci si chiedeva affatto se una macchina che faceva risparmiare fatiche, e quindi sudore, agli uomini fosse giusto o meno davanti al cospetto di Dio. Se il peccato originale era stato espiato al punto di poter smettere di sudare.





Questo è un libro che dà un suo punto di vista. E i punti di vista differenti aprono sempre la mente.

giovedì 23 maggio 2013

In Memory of Giovanni Falcone



...ne avrà avuta di paura anche lui, sapeva, glielo avevano detto in molti modi, diceva:




"E' tutto teatro. Quando la mafia lo deciderà, mi ammazzerà lo stesso."



Ma non hai smesso di combatterla, di studiare le carte, di cercare i colpevoli, mettendoci la faccia, avendo capito il sistema, altri sarebbero scappati, fuggiti, si sarebbero voltati dall'altra parte.

... Lui, e altri come lui, no.

Hanno oltre passato e di molto, la linea netta, la linea di confine tra il bene e il male. Si sono posizionati, facendosi vedere bene. E hanno pagato con la propria vita.



Quanti di noi hanno il coraggio di stare da una parte, quella giusta?



E badate bene, la parte giusta non è sempre quella di qualcun altro che sta più in alto di noi, magistrato, poliziotto, direttore o capo reparto, vigile o volontario che sia.

La parte giusta è nella nostra vita di tutti i giorni, è aiutare una persona in difficoltà, cercare di fare del bene non solo a se stessi, dire No a chi parcheggia sulle strisce e mette in difficoltà un anziano o un disabile o semplicemente una mamma con passeggino, è eliminare i soprusi delle persone furbe, le bugie che ti raccontano per ottenere agevolazioni che non spettano, è non buttare a terra i propri rifiuti e farlo presente a chi lo fa...avete paura di prendere degli insulti, o peggio degli schiaffi o peggio una coltellata?



Giovanni Falcone, sua moglie e i loro agenti della scorta sono saltati su 400 kg di tritolo.



Avete ancora paura?

martedì 5 febbraio 2013

Le Sacrifice de l'Amour

...svegliarsi alle 5 del mattino e fare l'amore così...nel buio della stanza...e riaddormentarsi fino al suono della sveglia...

...aspettare tra le sue braccia per alzarsi fino all'ultimo secondo possibile...

...tornare in camera già pronta per uscire e mettere il muso perchè lui stasera non scende...

...irrigidirsi come sempre faccio, cercare di tirare su il muro per non soffrire, non rimanerci male...

...l'uomo che è in lui invece ti parla, strano fino a qualche ora fa sembrava un ragazzino, e adesso ti dice che anche lui fa dei sacrifici per stare con te, che cerca di esserci sempre in ogni modo, ma stasera non può...ma che se lo raggiungo dove si trova lui ne sarà felice...

...in un attimo capisci che è vero, che quel sacrificio stavolta non è univoco, solo da parte tua, ma condiviso...parola sempre più usata e osannata per stupidi o non social...

...capisci che vuoi andarci, che sarà un sacrificio ma che verrà ripagato dal suo sorriso appena sarete insieme...


....e se la stanchezza prenderà il sopravvento, ti basteranno le sue braccia ferme e strette su di te nella notte...

venerdì 1 febbraio 2013

Ti penso. Alle Volte.

...caro Blog,
ti penso spesso ultimamente, come ad un amico lontano, come a qualcuno che vuoi sentire, rivedere, ma c'è sempre qualcosa da fare prima, qualcosa da dover preparare, comprare, leggere, vedere, sentire.

Penso a quello che contieni, molti miei dolori, molte frasi scolpite dentro me. So che ci tengo a te, so che sei un rifugio speciale per i miei giorni inquieti, giorni difficili, di solitudini e stranezze. Vorrei averti creato un pò diverso, vorrei averti come caro compagno di avventure in questo mondo bislacco, in questa italietta schifosa che non se ne può più, in questo mio inizio di ricerca di una casa, in affitto a meno di cinquecento euro in cui non prendere l'epatite, in questo mio modo di chiudermi da chi mi fa male e cercare di sparire...o far sparire dal mio cuore delle persone.

Spero di tornare presto a sentirti, a trovarti, a scriverti, perchè un pò mi manchi.