giovedì 1 agosto 2013

Però un Paese ci Vuole



"Stavo come si sta, talvolta, piantati su di un binario. Quando hai corso, sudato, trascinato, imprecato, temuto, ma poi il tabellone te lo dice: 38 minuti di anticipo. Non è la felicità, ma di certo è la pace. Un senso di appagamento perchè, per quanto sta in te, tutto quello che da te dipendeva è stato fatto. Tutto quello che deve ancora accadere dipende ormai solo dal treno. E si può guardare e sorridere a qualcuno, godersi il sole o la pioggia che c'è, accendersi lentamente una sigaretta, e dirsi che quel che ti accade è la tua vita.
Per quanto stava in me, ero tornata. Avevo rivisto mia madre. Avevo riconosciuto e riamato Carlo e Cinzia. Non avevo detto un abituale no preventivo all'amore di Franco che continuavo a non conoscere. Avevo ritrovato, pur senza riconoscerlo, un paese. Convivevo senza drammi con un pacco di buste gialle vuote.
Ero anche riuscita a pensare che quel finale di FUGA SENZA FINE, per me che stavo piantata sul binario con 38 minuti di anticipo, poteva tornare a essere solo una bella frase.
Ne' bene, ne' male. Stavo come stavo.

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