martedì 15 aprile 2014


"Ogni persona fa finta: fa finta di fare la rivoluzione, fa finta di essere speciale, fa finta di innamorarsi, fa finta di essere immortale. Io mi sono stancata di fare finta. Non ci sto". 




‟Penelope non riconosce Ulisse quando lo vede tornare.
E io non riconosco te. 
Una madre non lo fa, dicono gli esperti.
Non si leggono i diari, non ci s'infila nei pensieri dei figli.
I ladri entrano dalla finestra.
I ladri, non le madri.
Una madre non lo fa, ripetono.
Scusami, ma la tua bocca è chiusa, Mia. 
E come faccio a capirti se non ti scippo i pensieri dalla carta.
Scusami, ma la tua porta è blindata, Mia. 
E come faccio a entrarti dentro se non passo dalla finestra.
Una madre non lo fa, assicurano.
Farò in fretta, un passo dopo che te ne sei andata, un passo prima che torni. Ti leggerò e mi scriverò.
Una madre non lo fa, io sì.”

Due voci, quelle di una madre e una figlia, che non riescono a comunicare.
Per conoscere sua figlia che torna all'alba tutti i sabati, la madre prende il suo diario. Per un attimo, dice.
Un solo attimo per conoscere Mia. E questo attimo diventa la possibilità di farsi conoscere, di far capire cosa è stata la sua vita.

Un romanzo da leggere tutto d'un fiato.

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