sabato 29 ottobre 2011

...fidarsi...

...fidati di me avevi detto, come in questa foto, apparsa così per caso tra miriadi di altre, io e te ci siamo trovati così una sera, di un giorno pieno di attesa...

...io e te che da subito ci siamo guardati così, tu con quell'aria da tombeur de femme...e io spaventata a morte dalla normalità che provavo quando ti ero vicina...

...una pazzia e tu che ridi e ridi...e poi mi sorridi fermo...e mi chiedi con i tuoi occhi di guardarti bene...di non pensare troppo, come già sai che faccio io, ma di fidarmi che in quell'attimo tutto si sarebbe salvato...

...noi, la mia anima, il mio sorriso, il cuore si sarebbe salvato, questa città a me sconosciuta, il mare che da lontano luccicava sotto le luci delle barche e della luna...


...pensa solo a ora. Anzi, non pensare a nulla. Non pensai davvero a quel nulla e a nessunaltro nulla possibile.

Nessuno mai ci era riuscito.


mercoledì 26 ottobre 2011

...cicatrici...




...e tu, guardandomi una cicatrice, soffrirai di quel dolore che non hai vissuto...

...e mi chiederai dove ero, come è successo...mi chiederai dove sono le altre...


...e io ti dirò che per quelle è ancora troppo presto, quelle dell'anima te le racconterò strada facendo...

domenica 23 ottobre 2011

...Io non son adatta a questo mondo...




...l'ho sempre saputo, anche a 16 anni quando io mi chiedevo certi perchè che i miei amici mi guardavano con occhi confusi e interrogativi...

...io non son adatta a starci perchè soffro troppo, soffro a leggere il giornale, per non parlare delle immagini dei telegiornali, soffro se penso alla povertà nel mondo, alle persone strappate via alla vita che volevano vivere, e forse proprio per questo non ho avuto il coraggio di andarmene come ho pensato molte volte...e molte volte ci sono andata vicino...

...io non riesco a fare giochini e giochetti, a non avere una linea lineare e seguirla, a non prendere ciò che voglio ma chiedendo sempre prima "Posso?", vorrei che le persone fossero sincere come lo sono io, che affrontassero le cose con la stessa spinta entusiastica che provo quando mi butto dentro un qualcosa...

...non riesco ad essere passiva nelle passioni...non riesco a vedere il tutto con distacco...non riesco a non sentire battere il cuore, ansimare nell'attesa...odio le pentole che bollono con il coperchio...mi sembra di non avere il tempo di aspettare che sia il momento giusto per scoperchiarle...

...vorrei solo stare bene, e se vedo nitidamente quello che mi fa stare bene, gli vado incontro...ma poi, dall'altra parte chi c'è?

Persone egoiste sempre, che pensano a quello che hanno bisogno loro e basta, che aspettano il momento giusto per attaccare, per sorridere, per fare dire o vedere...

...io non sono così. Non son adatta a questo mondo, che è sempre sopra la righe, anzi che bisogna sempre essere sopra le righe, sempre più apparire senza mai essere...

...io sono incapace di gestire le mie emozioni, sono un vulcano che esplode la felicità e nello stesso modo il dolore...

...inizio a capire cosa mi perderò durante l'arco di tutta questa mia vita...la felicità di un sorriso dato da un piccolo essere che ha un amore imprescindibile da qualsiasi cosa tu faccia o tu sia, il proteggerlo da qualsiasi cosa possa fargli male, anche solo per una lacrima, il suo abbraccio prima di dormire, il chiamarmi in quella maniera li, tutti vogliono sentirsi chiamare così per sentirsi realizzati...

...mi perderò un amore insensato e folle, un amore che ti porterà sempre dalla parte giusta, sulla strada perfetta, e se quella strada venisse persa un momento, quell'amore riuscirà a riportarci in un posto sicuro, dove ci potremmo abbracciare un momento e ritornare a percorrerla senza la paura...

...inadatta perchè soffro troppo...perchè sento il cuore che fa male, perchè già a vent'anni quando ho visto il mio utopico amore mano nella mano con la sua lei, per strada, ho sentito una fitta al cuore, ho dovuto fermarmi da una parte e cercare di smettere di vedere solo quelle mani intrecciate, forti e vogliose di stringersi...perchè di dolori così nella vita ne ho avuti tanti...e so che non finiranno.

Giuro che vivere è l'esperienza più difficile che mi potesse capitare.

mercoledì 12 ottobre 2011

...Domanda...

Mi hanno chiesto: "Ma lui cosa ha fatto per riaverti?"


Non ho saputo rispondere, rimanendo a bocca aperta.

martedì 11 ottobre 2011

La Chiave Nuda




"Lo sai che non ho più le chiavi di casa tua, lo sai. So che pensi non sia così, ed in effetti non lo è, ma mai e poi mai lo ammetterò. Avere la chiave, nuda e cruda così mi fa stare bene, mi fa stare sicura. Posso pensare, ad averla nella tasca dei jeans, che in un attimo, per qualsiasi cosa, io potrei essere li, mi potrebbe mancare una scarpa, un cd, si lo so ho preso tutto da li, ma potrebbe darsi che mi sia dimenticata qualcosa, che il cd che ho bisogno di sentire proprio adesso lo avessi lasciato li, mischiato tra i tuoi. E non importa se mi manca la chiave del portone esterno, suono alla Signora Lidia, le dico che le ho lasciate in ufficio e lei mi aprirà. Magari mi fermo un secondo sul suo pianerottolo a fare due parole, così è contenta. E allungherei anche l'attesa. L'attesa che monta nel salire per altri due piani fino ad arrivare davanti alla porta di casa. Adesso è di casa tua. Ma fino a poco tempo fa, beh, era anche la mia porta. Il mio tappetino, con la rana verde incoronata come un principe. La nostra maniglia. La nostra targa incisa che non c'è mai stata. Mi sento mia anche lei. Potrei prima origliare un pò, potrei avvicinarmi allo spioncino per vedere se lo avessi lasciato su, per capire se ci sei, se sei solo, se ci sono rumori, di altre persone, di nuove cose portate, di altri donne lasciate. Forse potrei entrare piano, senza far rumore e scoprire che è tutto diverso, che hai spostato tutto, attaccato i nostri quadri che attendevano li un tuo momento, lo stesso che ho atteso io, a lungo. Il momento perfetto in cui tu saresti stato capace di allontare il resto del mondo e guardare me, prendere me, cercare me, volere me, avere me. Questo ti è mancato. Forse è arrivato ora, insieme alla tinta che ho trovato nello stanzino, quel colore che avrei tanto voluto per la colonna di ingresso. Forse troverei anche un nuovo divano, una nuova televisione e poi anche una nuova foto, una nuova coppa dei tuoi trionfi. Potrei scivolare piano in cucina, e capire che quel messaggio nascosto c'è ancora. Quel messaggio che si nascondo dietro lo sportello del mobilino piccolo, fatto quasi a posta per tutte le spezie che abbiamo comprato in giro, ma poi cosa si comprano a fare tutte quelle spezie se non sappiamo nemmeno che sapore hanno, quello del nostro primo anno insieme, che scrissi la mattina appena sveglia mentre aspettavo che il caffè salisse. Tu ancora dormivi, io avevo preparato un vassoio con i cornetti caldi e i biglietti per il concerto, e mi è venuto in mente che se avessi scritto li dentro qualcosa tu non lo avresti visto per almeno sei mesi buoni. E così ho fatto. E son sicura che se adesso, entrando in cucina, provassi ad aprire quel mobiletto, il messaggio ci sarebbe ancora. Li al suo posto. Non lo cancellerei, non lo cancelleresti mai. E' un ottimo deterrente per le tua avventure, le donne che frequentano la tua cucina saranno poche, dato che nessuna si ferma a dormire da te, le riaccompagni dolcemente alla porta chiedendo se hanno bisogno di un taxi, e le baci dicendo che domani le chiamerai. Hai fatto così anche con me. Ma se per caso, una di queste dovesse riuscire a rimanere li tutta la notte, sicuramente tu lasceresti lo sportello aperto del mobilino, in modo che lei possa vedere il messaggio scritto. E che capisca che tu sei impegnato. Non confermerai, non negherai, lei se la prenderà e non dovrai nemmeno fare finta di volerla chiamare il giorno dopo.

E mi fermerei qui, davanti al corridoio, vuoto e senza nemmeno una foto, perchè per quelle non hai ancora trovato il tempo, il modo, il punto preciso, la cornice giuste. Rimangono chiuse nel cassetto, come fossero venute male, come fossero sfocate, come siamo stati noi. Nella camera non posso venire, non posso proprio rischiare di trovarti li con qualcuna o peggio, trovarti da solo, sperare ancora che tu non abbia avuto nessuna, tu stia sempre pensando a me, che non riesca a guardare in quel modo un'altra donna, che non riesca a sfiorale la mano, il collo, che il suo odore non ti dia noia perchè non è il mio. Non posso sfidare il destino, non posso chiedergli che il tuo lenzuolo sia disfatto solo da una parte, che si divida in due parti completamente diverse, una perfettamente liscia, l'altra un caos assoluto di grinze e pieghe. Capissi che tu non hai avuto nessuna nel frattempo sarebbe un colpo che il mio cuore non riuscirebbe a sostenere, vorrebbe dire che quello che dicevi era vero, che i tuoi occhi dicevano la verità, che io non volevo crederci ma in fondo era così, che avevi ragione tu. Non posso entrare in quella camera, la mia vita ancora non si è ripresa senza di te, senza l'averti accanto nell'anima e mai fisicamente, e forse è la scelta sbagliata perchè forse, realizzando veramente che sei andato avanti, che il tuo corpo mi ha già dimenticato, che altre donne hanno preso il mio posto, hanno giocato sotto quelle lenzuola, hanno provato ad averti e ci sono riuscite anche per un attimo, forse il mio cuore smetterebbe di battere per te, forse riuscirei a staccarmi più in fretta, vedrei la lontananza come il tempo che fa bene.

Io non dovrei avere questa chiave, perchè io sono una persona sincera, in genere, io ho negato di tenerla in tasca, di averla sempre con me a te, e al resto del mondo, ho detto a me stessa che la tenevo per affetto, che l'avevo per sicurezza, per un'evenienza, ma forse ne avevo bisogno. Fino ad oggi. Adesso che la lascio qui, su questo pavimento, per un'altra, che arriverà presto.

Ma quella scritta, quel ricordo, quella sarai tu a toglierla. Fino a che vorrai, sarà dietro quello sportello, il fine per cui ci starà fino a che tu lo deciderai, starà a te sceglierlo."